Non ci parve vero il 14 luglio scorso, quando il Dirigente Regionale locale, Ing. Davide Meta, si impegnò formalmente a far partire entro settembre 2011, il Tavolo Tecnico tra Amministrazione e OO.SS., per concordare la bozza della nuova Convenzione CEA 2012 da proporre alla Regione Autonoma della Sardegna.
Tanto non ci parve vero, che qualcuno in quei giorni, durante le fasi che culminarono con lo stato di agitazione, era del parere che quel tavolo non avrebbe mai avuto luogo e che l'impegno fosse per la dirigenza, nient'altro che una promessa fatta con lo scopo di far partire la CEA 2011, punto.
Invece, in barba alle previsioni pessimistiche, il 7 ottobre 2011 il Tavolo avrebbe potuto avere inizio ma per venire incontro a esigenze varie di qualcuno, la prima riunione è slittata al giorno 13, sei giorni più tardi.
I Tavoli tecnici, sono a tutti gli effetti, quelle rare occasioni in cui le chiacchiere fuorvianti, una vera piaga sociale, non riescono più a nascondere i fatti oggettivi. Più nel dettaglio, per l'USB, rappresentano quei momenti in cui, l'O.S. che vuole mandare avanti il proprio punto di vista se ne assume ogni merito (o demerito) senza nascondersi dietro nessuno (che non glielo voglia permettere). Il lato positivo di queste occasioni è che si può dare un vero nome ed una vera ragione ai problemi e dato che alla CEA sarda, problemi e capri espiatori, in tutta la sua storia non sono mai mancati, sarebbe finalmente arrivato il momento di interagire col testo della convenzione e capire una volta per tutte chi o che cosa, e perché, non permette che i problemi di questa benedetta CEA si risolvano.
Quindi il 13 ottobre 2011, in Direzione, abbiamo avuto il primo approccio col testo: per volontà del Capo Dipartimento, l'argomento non può essere discusso a livello locale, prima della trattazione dello stesso con i dirigenti sindacali nazionali. Perché? Secondo una comunicazione non ufficiale, sembrerebbe che una sigla sindacale, abbia comunicato al Capo Dipartimento qualcosa di veramente efficace per stoppare la riunione della Direzione regionale, secondo un'altra comunicazione non ufficiale, sembrerebbe che lo stop sia da attribuire alla Segreteria regionale della CISL VV Sardegna. Le due comunicazioni non ufficiali non si azzuffano tra loro. E' vero che il 14 luglio scorso si chiese anche un confronto a livello nazionale, per rivedere il compenso base dello straordinario, ma non si poteva nel frattempo iniziare a discutere su quanto di competenza del Tavolo regionale? Sennò il rischio è quello di ritrovarsi ancora una volta a luglio, con una convenzione antica, con i lavoratori disgustati e con l’emergenza da fronteggiare comunque.