Era il 12 marzo del 2009, quando uscimmo con un comunicato dal titolo “la ridisorganizzazione degli uffici delle entrate” quel comunicato, contestatoci dai vertici regionali, iniziava così: Pronti, partenza, via, così sta iniziando l’avventura… Pronti, partenza, via proprio come quando eravamo bambini, e senza un minimo di regole e di organizzazione qualcuno metteva in piedi una gara, senza nemmeno un traguardo definito, e in maniera disordinata e trafelata ci si presentava ai blocchi di partenza, sì ma eravamo bambini, era un gioco.
A distanza di tre giorni dall’attivazione degli uffici provinciali di Sassari, Oristano, Nuoro e Cagliari, ancora non appare uno straccio di decreto proveniente da Roma, e alle OO.SS. non è stata data l’informativa completa dovuta in fase di start up, come previsto dall’accordo del 24 Aprile 2009.
I lavoratori sono sconcertati da questa ennesima innovazione e rivoluzione, che si sta’ trasformando in caos, e che li vedrà destinatari loro malgrado, nei prossimi mesi (a marzo? ad aprile? a maggio?), quando gli verrà assegnato il carico di lavoro corrispondente a 1.550 ore lavorative per l’anno 2010, come se nulla fosse avvenuto nel frattempo. Carico di lavoro che saranno chiamati a svolgere.
Nel frattempo saranno avvenuti fatti non secondari, quale la riorganizzazione degli uffici e tutto quello che ne deriva, che segue al pensionamento di un centinaio di colleghi in tutta la Sardegna (per taluni forzato), che non sono stati sostituiti e non lo saranno a breve, visto che al momento non sono stati banditi nuovi concorsi. Ma si sa, che la programmazione dei flussi di personale richiede una attenta analisi, cosa che sembra latitare dalle parti dell’Agenzia delle Entrate. E cosa importa se a questo si aggiunge che alcuni servizi vengono abbandonati, e a pagarne le spese, oltre ai colleghi, sono i contribuenti? Cosa importa se colleghi si trovano a svolgere tre o quattro funzioni contemporaneamente, tentando di tappare i buchi a destra e a sinistra? I colleghi lo vedono con i loro occhi cosa succede ogni giorno negli uffici: file interminabili di contribuenti in attesa ai front-office, segno di carenza di personale e di una politica industriale non adeguata. Ma si sa, che tanto poi la rabbia viene canalizzata tramite i media e tramite il mancato sostegno alla professionalità e serietà del personale da parte di chi dirige, e che la colpa, brunettiamente parlando, è sempre dei lavoratori fannulloni! Ma è evidente che il malcontento cresce. Generazioni di funzionari, con la loro esperienza, sono stati rottamati e spesso accantonati negli uffici. Il nuovo che avanza è una nebulosa che vede i diritti dei lavoratori devastati e con crescenti carichi di lavoro, dove i tempi unitari medi dei processi scompaiono, e le pratiche diventano numeri che si trasformano magicamente in obiettivi sfidanti, al di là del loro nome roboante e della loro complessità. C’è chi crede alle promesse da marinaio dell’Amministrazione, ma le stesse promesse sono state fatte 10, 20 anni fa, e saranno fatte ai nuovi assunti tra 10, 20 anni. Tutto sembra cambiare per non cambiare nulla…
La RdB, nel corso dell’incontro del 9 Febbraio 2010, tenutosi presso la DRE, ha chiesto la sospensione di 30-60 giorni nell’attivazione delle direzioni provinciali, visto il marasma e l’approssimazione che regna. Ci chiediamo dove sia finita l’efficienza, l’efficacia e il buon andamento dell’azione amministrativa che leggiamo in tutti i sacri testi e in innumerevoli leggi, decreti? La sospensione dell’attivazione è stata chiesta anche dai lavoratori di Cagliari 1 e Cagliari 2 riuniti in assemblea presso la cittadella finanziaria, e dalle OO.SS. presenti all’incontro. A tre giorni dall’avvio delle DP, i colleghi della Sardegna si sono visti proiettati in un girone in cui essi sono solo numeri, pedine in un gioco che li vede protagonisti loro malgrado di disegni che non possiamo che chiamare lotte intestine, che paralizzano l’azione amministrativa e impediscono di prendere decisioni nei tempi necessari. Ma in tempi di meritocrazia, è così difficile scegliere ( o trovare) dirigenti bravi?
Con serafica nota, finalmente è giunta l’attesa comunicazione da parte della DRE Sardegna con la quale “Si comunica che l’attivazione delle Direzioni Provinciali prevista per il 15 febbraio p.v. subirà un temporaneo rinvio per motivi tecnici e organizzativi”. La proclamazione dello stato di agitazione del personale che serve da preavviso al diritto di sciopero ha dato prodotto un primo risultato.
A questo punto è evidente che dobbiamo chiedere che gli obiettivi degli uffici vengano ridimensionati. Inoltre, va detto che la Sardegna è stata maltratta, perché non gli sono stati riconosciuti gli atti legislativi dell’Autonomia Sarda, che ha previsto l’introduzione di otto province, mentre le direzioni provinciali saranno quattro (unico caso in tutta Italia in cui non vi è coincidenza tra province effettive e direzioni provinciali attivate). Si disconosce, inoltre, la realtà territoriale, fatta di terreni impervi e collegamenti difficili, dove spesso i collegamenti effettuati dai mezzi pubblici sono difficili o latitano, e 50 km di distanza dall’ufficio sono un’ora di macchina.