La dottrina ha cercato di sistemare dogmaticamente la categoria dei diritti della persona, estrapolando dalla casistica alcune caratteristiche tipiche di queste posizioni soggettive.
Si tratta di diritti di natura assoluta, nel senso che possono essere tutelati erga omnes .
Oltre che assoluti, sono diritti di natura non patrimoniale, nel senso che i diritti della persona non hanno un valore economico predeterminato corrispondente.
I diritti sono personalissimi, nel senso che non possono essere oggetto di alienazione né di atti dispositivi di qualsiasi genere. E’ solo vero che il bene/diritto non può essere ceduto, è anche vero che lo stesso diritto leso comporta il risarcimento del danno.
I diritti della persona sono diritti imprescrittibili, anche quando nei posti di lavoro si verifica il non-uso in nessun caso ( grazie alla concertazione ) ne comporta l’estinzione.
Scusate la filosofia iniziale ma la cultura non è manovalanza a basso costo !! …..
Se si guarda alla storia dei sindacati, si potrebbe notare come da sempre la loro nascita si configuri come quella di organizzazioni basate sulla solidarietà tra lavoratori e non soltanto sulla rappresentanza di determinate professioni.
Sicuramente iscriversi ad un sindacato, ha il senso dell’unirsi con lo scopo di migliorare le condizioni del lavoro e più in generale della propria vita, di dotarsi di strutture in grado di contrattare retribuzioni e diritti dignitosi.
Sicuramente solo presi nel loro insieme, i lavoratori possono cercare soluzioni e dare forza e sostegno alle loro legittime aspettative.
Concetti come questi sicuramente pensavamo appartenessero a tutti quelli che fanno sindacato, sicuramente mai ci saremmo aspettati che una organizzazione, facesse proselitismo utilizzando slogan contro una parte di lavoratori, che utilizzasse una propaganda populista per far credere che tutti i problemi di una categoria, dipenda da uno sparuto gruppo di altri lavoratori.
E’ certo che il rinnovo contrattuale che si è appena concluso porterà nelle tasche dei Vigili del Fuoco pochi quattrini, veramente pochi: certo è che questo non dipende da un esiguo numero di amministrativi che sicuramente non vantano stipendi faraonici come qualcuno vuol far credere.
Un amministrativo dei Vigili del Fuoco ha una retribuzione non diversa da quella di un impiegato statale, falsa è la affermazione di indennità superiori a quelle di altri impiegati, semmai è più facile trovare che in altre Amministrazioni ci sono fondi, accessori che non esistono nel contratto del personale SATI, semmai è vero che il personale amministrativo non ha avuto percorsi di carriera, semmai è vero che, dopo l’approvazione del D.L.vo 217, quei pochi che erano riusciti ad avanzare di qualifica, si sono visti retrocedere ed hanno dovuto, nella migliore delle ipotesi, rifare un concorso per ritrovarsi nel profilo dove erano già da prima.
Ma non è questo il problema, non ha senso perdersi in elucubrazioni su chi guadagna di più e chi guadagna di meno: fosse corretta l’affermazione, da domani avremo categorie di lavoratori che lottano affinché il loro salario possa aumentare attraverso l’esproprio di fette di salario a danno di altri lavoratori.
Certo è che non si può passare sopra a “falsi ideologici”; gli aumenti contrattuali odierni sono stati fissati da un accordo generale del 2008, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali concertative, che riguarda la riforma degli assetti contrattuali e le compatibilità economiche:
-
durata degli accordi;
-
gli aumenti contrattuali sono subordinati alle risorse destinate dal governo e previsti dalle leggi Finanziarie seguendo gli accordi sindacali dove tutto deve rientrare dentro l’inflazione programmata da loro. Dopodiché si passerà ad una fase “nuova” e peggiorativa, contratti triennali, utilizzando il nuovo indice inflativo (IPCA depurato dai prodotti energetici importati);
-
il recupero dello scostamento tra inflazione programmata e quella reale, nel pubblico impiego, non avverrà entro la scadenza del triennio contrattuale, ma eventualmente nel triennio successivo, compatibilmente con le disponibilità finanziarie. In ogni caso il recupero dell’inflazione, è subordinato alla rilevazione dei reali andamenti delle retribuzioni di fatto dell’intero settore dei comparti contrattualizzati del pubblico impiego.
-
durante i sei mesi antecedenti la scadenza contrattuale, nel mese successivo alla scadenza e comunque per sette mesi dalla presentazione delle proposte di rinnovo, le parti non assumeranno “iniziative unilaterali” né “procederanno ad azioni dirette”. In pratica assisteremo alla sospensione del diritto di sciopero.
In tutto questo, quale responsabilità hanno gli amministrativi dei Vigili del Fuoco? Subiscono come tutti gli altri lavoratori, subiscono ma sono consapevoli del lavoro difficile, massacrante e rischioso che i colleghi operativi svolgono. Ne sono consapevoli perché ogni giorno lavorano nelle stesse sedi di servizio fianco a fianco, e per questo si augurano che vengano a loro riconosciute tutte le specificità possibili, che a loro vengano riconosciuti benefici economici, non perché a loro deve essere garantita l’equiparazione ad altri settori, ma perché la retribuzione che gli si deve garantire deve essere equa e premiante della professionalità che ogni giorno mettono in campo.
Ai Vigili del Fuoco va garantita una congrua retribuzione così come dignitosa deve essere quella del personale amministrativo e di tutti i lavoratori in genere.
La scellerata proposta di prelevare le risorse mancanti all’equiparazione retributiva VVF e comparto sicurezza dagli aumenti contrattuali del personale amministrativo, sicuramente per il sindacato rappresenta una involuzione! chi tutelerà il personale SATI da questo nuovo modo di fare sindacato?
I giovani probabilmente non possono saperlo: fino agli anni 80, i Vigili del Fuoco avevano personale amministrativo prestato dalle Provincia e personale operativo passato a servizio giornaliero. Alla fine degli anni 70 cominciò ad arrivare nei Comandi personale a contratto determinato assunto dalle Prefetture. Nei Vigili del Fuoco non esisteva un ruolo amministrativo ma l’esperienza di quegli anni portò il personale a chiedere di avere un proprio personale e dopo lotte sindacali di anni, quel personale venne assunto stabilmente nel CNVVF: oggi sembra che quella storia voglia essere per qualcuno riscritta, oggi sembra che si voglia ripercorrere strade che già un tempo sono state abbandonate.
Forse se qualcuno si svegliasse da questa cecità, forse se si smettesse di cercare di somigliare ad altri, forse se si cercasse di farsi riconoscere per quello che si è, per farsi retribuire per la professionalità che portiamo nel paese, forse se si lottasse per una NOSTRA identità, forse qualche risultato potremmo ottenerlo e sicuramente non si sarebbe bisogno di cercare di attribuire “colpe” a uno esiguo gruppo di lavoratori che l’unico errore che fanno è quello di cercare di arrivare a fine mese con lo stipendio che hanno.
USB si rivolge a tutti i lavoratori, certa che il “nemico”, il colpevole del mancato accoglimento delle loro richieste non sia da ritrovare in altri lavoratori, certa che NULLA POSSA QUANTO L’UNIONE DEI LAVORATORI.