Abbiamo atteso qualche giorno prima di intervenire sull'ultimo gravissimo incidente a un ferroviere lo scorso 24 aprile nelle officine Trenitalia di Reggio Calabria, in attesa di avere notizie più precise sul fatto; ma ormai i fatti di questo tipo non danno più tempo al tempo nelle ferrovie: ecco che nella notte scorsa altri due lavoratori delle ferrovie sono rimasti uccisi sul lavoro e, stando alle notizie attuali, altri tre loro compagni sono in gravissime condizioni a seguito dello scontro di due convogli di mezzi d'opera durante le lavorazioni di rinnovamento del binario sulla linea del Brennero.
La casistica di incidenti gravi e mortali nelle ferrovie si fa sempre più consistente; una lunga scia di sangue versato sui binari, sui treni, nelle officine, da lavoratori che da anni subiscono la perdita di tutele e diritti sul lavoro, sotto l'attacco padronale.
Una dinamica di incremento degli incidenti che senza più alcun dubbio va associata alla spinta privatistica che investe le società del gruppo FSI, e alla ricerca ossessiva di una produttività che si vuole ottenere stringendo la vite delle condizioni di lavoro nelle ferrovie: forzando su gli orari di lavoro, sulla riduzione dei riposi, degli organici, e spesso anche della manutenzione dei mezzi d'opera.
Enormi risorse pubbliche stanziate per controllare e mantenere in efficienza le ferrovie italiane vengono dirottate nel sistema degli appalti, con l'obiettivo politico di smantellare il potenziale produttivo delle società ex FFSS, producendo al contempo una nefanda ricaduta sulle condizioni di lavoro nelle ferrovie e la banalizzazione delle professionalità necessarie alla complessità del mondo ferroviario, impattando direttamente sui livelli della sicurezza sul lavoro.
Alla nostra denuncia costante delle responsabilità politiche e padronali associamo quella verso le centrali sindacali che avallano con accordi e rinnovi contrattuali le politiche padronali, e di conseguenza l'arretramento delle condizioni generali di lavoro nelle ferrovie.
Come e più di sempre, dai prossimi giorni, lavoreremo per costruire la risposta dei ferrovieri a questo feroce attacco padronale, per ricostruire un argine al baratro dell'insicurezza sul lavoro nelle ferrovie.
A nome di tutti gli iscritti a USB esprimiamo doloroso cordoglio e solidarietà alle famiglie dei lavoratori morti nell'incidente di Bressanone, e vicinanza agli altri feriti perché superino bene questo gravissimo evento delle loro vite.