ANCORA IN PIAZZA, ANCORA IN SCIOPERO: educatrici, educatori, assistenti alla comunicazione per l’integrazione degli alunni disabili di tutto il Paese, i prossimi 12 e 13 novembre si fermeranno per riaffermare, ancora una volta, che la misura è colma, che i nostri salari da fame non bastano ad arrivare a fine mese, che la precarietà degli appalti ci costringe a fare i conti la possibilità di rimanere a casa senza stipendi e senza tutele reali.
Durante i mesi scorsi di lockdown i lavoratori in appalto dei servizi scolastici integrativi e di integrazione degli alunni disabili sono stati investiti in pieno dagli effetti delle condizioni strutturali e precarie dei loro contratti di lavoro. Le Cooperative Sociali e gli enti del Terzo Settore che impiegano queste lavoratrici e lavoratori, inquadrandoli spesso in mansioni inferiori a quelle effettivamente svolte, con contratti part time, con paghe orarie attestate sotto la soglia di povertà, retribuiti a cottimo a fronte della richiesta di enorme professionalità e competenze, hanno in larga misura fatto accesso agli ammortizzatori sociali Covid, demandando il pagamento all’INPS, senza garantire l’integrazione piena dei magri salari, senza la maturazione di ferie e contributi, aggiungendo il danno economico alla beffa di un trattamento contrattuale infame.
Emblematica è la vicenda della Delibera di iniziativa popolare per la reinternalizzazione promossa dal Comitato romano AEC, che dopo aver raccolto 12.000 firme tra i cittadini ha costretto la giunta capitolina a discutere pubblicamente di questo tema. La decisione dell’attuale maggioranza del Consiglio di Roma Capitale di non decidere, astenendosi durante il voto sulla delibera per la reinternalizzazione, indica a tutte e tutti noi che la strada da intraprendere è quella di costruire una grande vertenza nazionale, un movimento di popolo, il popolo delle educatrici, degli educatori e degli assistenti alla comunicazione, che in tutte le città d’Italia mettono al centro la contraddizione che sta tra il lavoro pubblico che svolgiamo e il trattamento salariale e normativo che, attraverso gli appalti, ci condanna a condizioni di lavoro infami.
Se abbiamo imparato qualcosa dalla vicenda del lockdown e dall’analisi delle condizioni storiche in cui siamo costretti ad operare, è che nessuno si salva da solo. Solo la forza collettiva messa in campo di volta in volta ci ha garantito dal tentativo messo in campo da EELL, cooperative e Terzo Settore di scipparci salario e diritti. Solo la costruzione di una grande e forte vertenza collettiva imporrà il tema politico della reinternalizzazione generalizzata dei servizi. È un tentativo, questo di imporre un cambio radicale di paradigma generale, che dobbiamo a noi stessi, agli utenti che seguiamo, alla dignità del welfare di cui siamo gli attori protagonisti.
LAVORIAMO NEL DISAGIO PER TRASFORMARE LA SOCIETÀ
GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2020
Sciopero con presidi, volantinaggi, assemblee, flash mob e striscioni in tutte le città
VENERDÌ 13 NOVEMBRE 2020
Sciopero e manifestazione a Piazza Montecitorio - Roma
Leggi e scarica la proclamazione di sciopero ed il comunicato, falli girare nelle chat tra i tuoi colleghi.