Il 5 febbraio è stato proclamato lo sciopero dei lavoratori della giustizia dalla RdB PI e dalle altre organizzazioni sindacali non firmatarie dell'ipotesi di contratto integrativo.
Mai come questa volta 4 Oo.Ss, che tra l'altro rappresentano la maggioranza dei lavoratori, si sono trovate daccordo nel reputare tale ipotesi nefasta e peggiorativa delle condizioni attuali dei lavoratori.
L'ipotesi sottoscritta dalle sole cisl e unsa, non risarcisce nessuno, dei dieci anni di ritardo rispetto alla mancata riqualificazione e introduce ulteriori elementi di flessibilizzazione, rispetto all'ultimo ordinamento professionale che metterà i lavoratori in ginocchio, stante anche le carenze di personale, oramai endemiche, che affliggono l'Amministrazione della giustizia.
La cisl e l'unsa per salvare la faccia hanno preteso l'ennesimo protocollo d'intesa con l'Amministrazione, evidentemente hanno dimenticato che fine hanno fatto quelli con Li Gotti e Vitali.
Si doveva invece incalzare il Ministro e l'Amministrazione rispetto alle promesse fatte nel DPEF e fargli mettere nero su bianco con una legge i passaggi di area, evidentemente chi si è accordato non ha voluto disturbare il manovratore.
Tra l'altro gli aumenti che verranno non sono altro che i soldi degli stessi lavoratori che prendevano come FUA, che non concorrono all'aumento del montante pensionistico se non per un caffè in più al mese. Quindi maggiore flessibilità a parità di salario.
Facciamo appello ai lavoratori, alle singole RSU, a coloro che hanno sempre delegato gli altri a rappresentarli, di farsi promotori di assemblee ed iniziative sui luoghi di lavoro, momenti di informazione e discussione sul nuovo contratto integrativo e sulle condizioni di lavoro. In allegato un primo prospetto di assemblee unitarie che saranno svolte nelle maggiori città italiane.
Il 5 febbraio scioperiamo compatti per un: contratto dignitoso e per una giustizia al servizio di tutti.