Il mondo del Commercio è quello che sta pagando il prezzo più alto, in termini di diritti e sicurezza dopo la crisi economia e la pandemia dovuta al Coronavirus. Dopo un decennio in cui i lavoratori del settore vengono attaccati, peggiorando le loro condizioni lavorative, nei due anni della pandemia abbiamo sentito chiamarci eroi, perché abbiamo sempre garantito l’approvvigianemnto sia primario che non, ma le targhe non ci servono vogliamo i nostri diritti.
Non siamo più disposti a sopportare orari e turni che non ci permettono di vivere con le nostre famiglie e i nostri affetti. Oggi, perfino un contratto di sei ore al giorno ci obbliga a vivere fuori al posto di lavoro, perché diviso, con uno stacco fino a due ore, che non ci consente di tornare nelle nostre case, dovendo invece mangiare e riposarsi ne parcheggio del centro commerciale.
Lavoriamo senza le misure di sicurezza necessarie, non solo durante la pandemia in cui non ci venivano fornite neanche le mascherine chirurgiche giornaliere, ma in generale. Non esistono le pause dovute a seconda della mansione svolta, guanti e grembiuli anti taglio non li abbiamo mai ricevute così come le scarpe anti-infortunistiche adatte, tanto meno un controllo sul sollevamento dei carichi o l’altezza in cui vengono scaricati i pallet con la merce.
In particolare negli ultimi due anni, abbiamo visto un pesantissimo attacco ai lavoratori con contratti più vecchi, pre Jobs Act, in cui il reintegro sul posto di lavoro era ancora un diritto. Le aziende cercano di liberarsi dei dipendenti storici, sindacalizzati, che si battono ogni giorno per i diritti loro e dei colleghi che non hanno voce.
In sostituzione vengono stipulati contratti part time, sottoposti a flessibilità continua, quando va bene, altrimenti i lavoratori sono esternalizzati. Assunti tramite agenzie e cooperative esterne, con il titolo di promoter, merchandiseing o addetto alle vendite, poi sono costretti a svolgere qualsiasi mansione serva all’azienda, senza sicurezza né formazione, ad un quarto dello stipendio per quell’incarico.
Per questo Usb manifesta in tutti i centri commerciali e punti vendita.
Lunedi, a partire dalle 9.00, in tutta Italia incrociamo le braccia contro un sistema che ci vuole silenziosi, divisi e impauriti.
Noi rispondiamo con la lotta. I diritti ci appartengono, se non ce li date, ci riprendiamo i negozi e tutti i punti vendita che vivono e guadagnano solo grazie a noi e al nostro lavoro.
Usb Commercio