Si è svolto oggi lo sciopero dei lavoratori dell’ISS con centinaia di adesioni e con una partecipatissima manifestazione davanti al Ministero della Salute.
Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta da una delegazione dell’ufficio del capo segreteria del Ministro e dell’Ufficio di Gabinetto che hanno mostrato grande attenzione e sensibilità ai temi oggetto della protesta, in particolare alle carriere di ricercatori, tecnici e personale di supporto, alla stabilizzazione di tutti i precari, nonché alla proposta di riordino dell’Ente formulata dal Presidente Bellantone.
USB ha rappresentato il malessere generato tra il personale per il mancato rispetto degli impegni presi al tavolo da parte dell’Amministrazione. Dopo anni di blocco delle carriere, la mancata valorizzazione di una parte consistente di lavoratori appare inaccettabile, così come la scelta di utilizzare una norma di stabilizzazione che esclude i CoCoCo storici, quando con il comma 2bis della Legge Madia si sarebbero potuti comprendere tutti i precari.
Sulla proposta di riordino, sulla quale il Ministero nel momento in cui sarà ufficializzata, avrà il compito di vigilare e quindi potrà avere una funzione attiva, USB ha ribadito di considerarla irricevibile perché l’aggiunta di un ulteriore livello dirigenziale, oltre ad aggravare pesantemente la spesa dell’ente (ipotizziamo intorno ad 1mln di euro), realizzerà una struttura incompatibile con un Ente di Ricerca, utile solo ad irreggimentare la Ricerca, renderla meno libera e quindi non più all’esclusivo servizio della committenza sociale.
L’Istituto Superiore di Sanità deve mantenere la sua autonomia dalla politica e la sua terzietà da qualsiasi interesse diverso da quello della difesa della salute della cittadinanza attraverso il protagonismo diretto di chi lavora sul campo.
Qualora l’attuale architettura del riordino dovesse essere confermata, anche con l’avallo del ministero, USB ha annunciato di essere pronti ad impugnarla a fronte della palese illegittimità rispetto allo Statuto.
USB conferma lo stato di agitazione dei lavoratori e nuove mobilitazioni nelle prossime settimane.
USB PI - ISS