COMUNICATO STAMPA
Il 12 dicembre l’USB proclama lo sciopero nazionale dell’intera giornata per i lavoratori addetti alla pulizia e al decoro nelle scuole, con presidio a Roma in piazza di Monte Citorio dalle ore 10.00.
Lo sciopero riguarderà oltre 4.000 scuole ed è indetto contro all’ennesima proroga dei lavori “scuole belle”, concordata il 4 novembre scorso presso Palazzo Chigi, che comporta il proseguimento degli appalti per il decoro nelle scuole da gennaio fino ad agosto 2017, con ulteriori 128 milioni di euro per le imprese, inseriti nella legge di stabilità, che tuttavia non danno vere garanzie di difesa dei livelli occupazionali e reddituali per i lavoratori.
Il presidio in piazza di Monte Citorio intende evidenziare al Parlamento la necessità di approvare, invece che solite proroghe e ricorso agli ammortizzatori sociali, soluzioni vere e definitive per permettere l’inserimento di tutto il personale nelle graduatorie ATA in considerazione dei 12.800 posti accantonati ATA.
Nel corso della manifestazione i lavoratori consegneranno all’ANAC, nelle mani del Presidente Raffaele Cantone, il “LIBRO NERO DEGLI APPALTI”, in cui sono evidenziati tutti gli aspetti negativi, gli scandali e gli sprechi legati al sistema dell’esternalizzazione dei servizi.
“L’accordo del 4 novembre prevede anche la necessità di attuare periodi di integrazione salariale ai lavoratori con la retribuzione di assegni di solidarietà per i mesi dicembre 2016 e gennaio 2016 e la possibilità di licenziamenti senza opposizione con ricorso all’Ape o l’Aspi”, evidenzia Carmela Bonvino, dell’Esecutivo nazionale USB Lavoro Privato”
“A nostro avviso, la concessione di questo ennesimo ammortizzatore sociale, problematico e poco convincente, è solo il tentativo di chiudere un’ennesima falla apertasi nel sistema ‘scuole belle’ – denuncia la dirigente USB - che dimostra ancora una volta il palese fallimento dell’esternalizzazioni dei servizi nelle scuole. È di qualche giorno fa la notizia della imminente revoca dell’appalto Consip in quasi tutti i lotti del centro-nord, in quanto il Tar ha riconosciuto il CNS e altri consorzi colpevoli di aver aggirato e pilotato l’aggiudicazione della gara, come rilevato dalla sentenza dell’Autorità Garante della Concorrenza”.
“Il fallimento di questo sistema rischia di essere pagato al buio e a caro prezzo dai lavoratori, che subiscono sfruttamento fisico e mortificazioni economiche, defraudati giorno per giorno di ogni diritto, costretti a subire flessibilità selvagge, aumenti dei carichi di lavoro, pagamenti non corretti e non corrisposti, decurtazione arbitraria di ferie e permessi, accredito di banche ore, migrazioni da una scuola all’altra a proprie spese, licenziamenti per motivi di salute, scarsa sicurezza sul lavoro, carenza nelle forniture, e molto altro ancora” conclude Bonvino.