Esprimiamo soddisfazione per la conclusione della vicenda che ha visto docenti e studenti della sezione staccata al Carcere di Rebibbia mobilitati contro la decisione della DS di accogliere “le iscrizioni alla classe prima o successive degli alunni che NON possiedono altro diploma conseguito a seguito di frequenza di scuole secondarie statali o parificate”.
Era il 14 gennaio, la DS si rifaceva ad un parere consultivo del Consiglio di Stato del 2006, dunque non un parere vincolante riferito, per altro, al caso di studenti disabili in relazione alla loro frequenza oltre i limiti di età nei corsi diurni.
Nel frattempo, aveva rivolto un quesito al MIUR per sapere se poteva essere fatta una “eccezione”per gli studenti in carcere, e ancora tutti siamo in attesa di una risposta.
Gli insegnanti e gli studenti, sostenuti dai lavoratori (docenti e ATA) delle sedi centrali hanno richiesto il ritiro della circolare, perché “ingiusta, illegittima e discriminatoria”, con la sottoscrizione di oltre 100 firme in due giorni, di una lettera spedita a tutti gli uffici competenti del MIUR e dell'USR del Lazio, pronti allo stato di agitazione fino allo sciopero.
L'approvazione negli ultimi mesi del “Regolamento per l'istruzione agli adulti” già riduce e limita gli spazi del diritto allo studio degli adulti, con altri tagli e “risparmi” spingendo gli adulti (quelli con la disponibilità economica) verso le scuole private. Scuole private non di rado oggetto di denunce e condanne, i “diplomifici”.
In questo contesto la circolare della DS era una pesante ipoteca sul diritto degli studenti di accedere all'istruzione, tanto più odiosa se calata nella scuola in carcere.
Una scuola di “frontiera” dove ogni giorno si lotta per la conquista degli spazi fisici, in un carcere in continua emergenza per il sovraffollamento le aule, le biblioteche e i pochi spazi comuni sono i primi ad essere “mangiati” dalle celle.
Una scuola dove una penna e un quaderno sono una conquista, dove i computer sono un lusso quando arrivano in dono da qualche associazione, azienda e solo per l'interessamento dei docenti. Libri di testo non esistono, neanche i cartacei.
La scuola che deve conquistare studente per studente, perché i permessi per lo studio ai detenuti lavoratori (i pochi rimasti) sono un sogno sulla carta dei Regolamenti, perché quel piccolo contributo economico agli studenti del Ministero della Giustizia, per la loro frequenza a scuola negli ultimi anni è diminuito del 75%!
La scuola che se fosse arrivata nei nostri quartieri, prima e meglio, per molti dei nostri attuali studenti-detenuti sarebbe stata l'occasione per fare altro della propria vita.
La scuola che nel carcere può essere ancora l'occasione per fare altro della propria vita.
Gli studenti e gli insegnanti, non hanno rivendicato il diritto ad accedere alla scuola solo per loro in quanto “detenuti” e dunque “studenti speciali” quali sono.
Hanno rivendicato il diritto di tutti gli adulti di accedere e frequentare la scuola pubblica statale.
La strada per vincere c'è e con la difesa/riconquista dei diritti per tutti si difendono anche i propri.
Invitiamo alla massima vigilanza perché le interpretazioni e gli orientamenti di alcuni dirigenti possono determinare decisioni molto pericolose, prese, a volte, in buona fede nell'assenza colpevole di un Ministero già “fuori-legge” e più volte condannato per i suoi provvedimenti lesivi dei diritti dei lavoratori e degli studenti.
La decisione di ritirare la circolare sicuramente dimostra la capacità della DS di saper ascoltare e confrontarsi e, siamo sicuri, possa essere di buon auspicio per una nuova fase delle nostre relazioni nel rispetto reciproco.
Un “in bocca al lupo” per gli studenti impegnati in queste ultime settimane di studio, specialmente per quelli che avranno l'esame di Stato.
Dopo l'Orso d'oro vinto con il “Cesare deve morire”, poteva sembrare difficile conquistare altri “premi” a tale livello eppure anche questo difficile anno ci ha portato una classe in più, proprio nella sezione di Alta Sicurezza e la soddisfazione di aver conservato un diritto per tutti e per noi:
se è vero che la fame vien mangiando, altre lotte e altre conquiste ci attendono.
RSU di USB dell'IIS “Von Neumann” di Roma
Barbara Battista
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