Lavoratori,
il clima di militar-conservatorismo che aleggia alle SCA, sta raggiungendo livelli indicibili. I diritti più elementari vengono calpestati, le richieste ai sensi della Legge 104/92 prima di un nostro intervento venivano tutte rifiutate, alle richieste, i vari interlocutori dell'amministrazione si trinceravano in un vago: ”Non vi spetta”, nonostante fosse chiaramente indicato anche nel manuale comportamentale.
LA COSA ANCOR PIÙ GRAVE È CHE LA STESSA IDENTICA RISPOSTA VENIVA FORNITA ANCHE DA ALCUNI PARTNERS SINDACALI.
Per non parlare poi della mancata sicurezza in cui vengono fatti operare gli allievi, salita alla scala aerea senza retrattili e costretti a firmare uno scarico di responsabilità, perfettamente inutile nel caso di infortunio a scagionare alcuno, ma utile ad incastrare anche gli istruttori (preposti) che a seguito di una non meglio definita idoneità, acconsentono, controfirmando, che tale allievo è idoneo alla salita senza vincoli di sicurezza.
Stessa cosa, salvo stavolta la liberatoria, avviene per la salita alla scala italiana quando si indossa l'autoprotettore, e nella scala controventata.
Ma d'altronde “un giorno senza rischio è un giorno non vissuto” come recita una becera quanto assurda canzoncina, che affiderebbe a Santa Barbara la protezione dei poveri Vigili del Fuoco e se nonostante tutto questo l'infortunio sopraggiunga, non rimane che parlare della natural selection di Darwiniana memoria.
Del resto ci sono morti e morti, sacrari e sacrari, quello per gli eroici periti in intervento da commemorare nell'illustre sacrario dentro la DCF e quello defilato, nascosto tra le palazzine alloggi, dei malcapitati deceduti in attività addestrativa, nemmeno oggetto di passaggio da parte delle autorità in visita.
Altro aspetto l'obbligo, proprio come lo definisce l'amministrazione, per gli allievi che alla data di presentazione della domanda si siano avvalsi della maggiorazione di punteggio per il possesso della patente C, certo nel bando non c'era scritto che avvalendosi dei punti per la patente avrebbero poi fatto obbligatoriamente gli autisti, probabilmente sapendolo qualcuno avrebbe fatto scelte diverse. E se la maggiorazione invece che per le patenti ci fosse stata per la laurea? Oggi sarebbero obbligati a fare i dirigenti e perché no i prefetti? Misteri di un'amministrazione che non sa che pesci prendere. Dal canto nostro, in attesa di un eventuale ricorso, agli allievi che non vogliono fare gli autisti, consigliamo bocciature di massa.