I lavoratori dell’UEPE di Milano, unità organizzativa del dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità hanno ben pensato di sottoscrivere una lettera indirizzata a tutti i sindacati affinchè anche la USB PI fosse presente alla riunione con la dirigenza in merito alla situazione disastrosa del loro ufficio, dovuta alla carenza di personale, alla mancanza di risorse strumentali e alla gestione della Dirigente.
Il 28 maggio 2019 fu indetta dalla locale RSU un’assemblea in cui i lavoratori tutti hanno chiesto a gran voce la presenza di tutti i sindacati e durante la quale si è dibattuto sulle problematiche che affliggono il settore, da ciò è scaturita una richiesta di incontro con la dirigenza che ha risposto convocando i sindacati.
Su richiesta della CISL è stato impedita la partecipazione alla USB PI con la solita scusa che la USB, pur essendo ampiamente rappresentativa nel comparto funzioni centrali, non ha sottoscritto il pessimo CCNL 2016/2019.
In particolare l’art. 7 del contratto prevede una norma antidemocratica che impedisce la partecipazione alle trattative di secondo livello a chi sceglie di non firmare il contratto. Contratto che ha peggiorato le condizioni di lavoro, riportando indietro di 20 anni i pubblici dipendenti; che ha dato miseri aumenti, che ha infierito su chi è malato e su chi è usufruisce della L. 104/92; in sostanza ha concretizzato la campagna d’odio nei confronti dei lavoratori pubblici, che mai la USB PI firmerebbe: i contratti servono per far avanzare le condizioni materiali dei lavoratori.
La USB PI non è preoccupata dai comportamenti di un sindacato, la CISL oggi, che mira solo a conservare se stesso e non indietreggerà di un solo passo nella difesa dei diritti dei lavoratori attraverso le azioni che riterrà più opportune, con il sostegno dei lavoratori dell’UEPE di Milano.