Lavoratori,
ricorderete con quanta fatica USB ha iniziato questa battaglia in difesa del diritto di tutti i lavoratori. Qualcuno, e non sono stati pochi, ha tentato di ostacolare che le cose venissero fatte nel modo giusto ma alla fine il diritto ha prevalso sulla “ignoranza”.
La matrice di tutto è, come più volte da noi evidenziato, la carenza di organico che obbliga tutti ad essere pendolari del soccorso. Nessuno, di fatti, dal riordino in poi è più sicuro nella propria sede di servizio... si vive di fatto alla giornata, con lavoratori che vanno e vengono, come formiche, da un posto all'altro. E come accade ad Alessandria la famosa guerra tra poveri si sofferma davanti alle esigenze effettive di una lavoratrice ed alle inadeguatezze delle nostre sedi.
Ricordiamo che sono trascorsi diversi decenni da quando i “firmaioli” vantavano l’ingresso delle donne nel CN, dimenticandosi poi dell' adeguamento delle sedi di servizio come prevedono le normative vigenti.
Ebbene si cari lavoratori il corpo nazionale ha delle lavoratrici donne che al pari di tutti lavorano e garantiscono il soccorso, con un piccolo handicap... non hanno locali ad uso esclusivo!!! tutto è derivato dal fatto che il corpo nazionale, come concetto e formazione storica, crede di essere maschilista... ma la verità è, per nostra fortuna, ben altro. Infatti le donne, seppur a timidi passi, stanno prendendo un posto di diritto nella componente del soccorso... ora sta al sistema adeguarsi per accoglierle.
Ad Alessandria, ma crediamo che in altre parti del paese sia la stessa cosa, la guerra tra poveri ha colpito il sistema rendendolo debole di fronte alle esigenze sia dei lavoratori “uomini” sia della lavoratrice “donna” (visto che ad Alessandria vi è solo una lavoratrice donna in tutta la provincia).
Ed il problema risiedeva tutto nelle sostituzioni ed i lavoratori invece di rivoltarsi verso un sistema assurdo che vuole noi tutti pendolari ha pensato bene, spinto dai soliti “firmaioli” locali, di cominciare un braccio di ferro tra una lavoratrice ed il resto del mondo. Il tutto poi in definitiva ha solo evidenziato come le nostre sedi non sono in regola per accogliere le “donne” e che le stesse sono costrette a ripiegare sul diritto a: lavarsi, riposare, usare i bagni, ecc... gesti semplici ma che nascondo insidie in certe occasioni...
Ma questo gap culturale è stato sanato, ora la situazione è chiara e i locali ad uso esclusivo per le lavoratrici donne è una realtà... ma anche la sicurezza di ambienti consoni per i lavoratori “uomini” è stata preservata... perché un diritto, per USB, non deve schiacciare un altro diritto.
Ora il panico ad Alessandria regna sovrano tra “firmaioli” e dirigenza che fino ad oggi erano gli artefici del malumore che regnava in tutta la provincia.
LAVORATORI LA GUERRA NON E' MAI ORIZZONTALE (TRA LAVORATORI)
MA VERTICALE: DALLA BASE VERSO LA DIRIGENZA
DIFFIDATE DALLE "COALIZIONI SINDACALI DE NOANTRI"
ORA QUESTO PATRIMONIO CULTURALE E’ A DISPOSIZIONE DI TUTTI/E
USB VVF SEMPRE DALLA PARTE DEI LAVORATORI
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