PUBBLICHIAMO DI SEGUITO, un articolo tratto dal corriere economia del 15 marzo, oramai un certo sindacato non è interessato ai lavoratori, alle condizioni di lavoro, a sottoscrivere dei buoni contratti. Ma solo a fare tessere per accreditarsi al potere politico.
E se avere la tessera del sindacato in tasca facesse risparmiare sulla spesa quotidiana? L’idea è meno stravagante di quanto sembri a prima vista. La Cisl si prepara infatti a sostituire, dal prossimo anno, la vecchia tessera d’iscrizione di carta con una card elettronica, tipo Bancomat, che offrirà numerosi vantaggi economici al popolo dei cislini, circa 4 milioni e mezzo di lavoratori e pensionati. Il progetto è stato illustrato dal segretario organizzativo, Paolo Mezzio , alla Conferenza nazionale dei servizi, la scorsa settimana. Sulla card ci sarà il nome e cognome dell’iscritto, il codice fiscale a barre e soprattutto un chip di memoria dove verranno incorporate le convenzioni con le imprese che daranno diritto a una serie di sconti. La Cisl sta negoziando convenzioni con le principali catene di distribuzione (supermercati, ipermercati), con compagnie assicurative e telefoniche e operatori turistici, spiega Antonio Ceres , uno dei coordinatori del progetto. Il sindacato guidato da Raffaele Bonanni può mettere sul piatto un gruppo di consumatori potenziale che, considerando le famiglie degli iscritti, supera i dieci milioni di persone. Per questo alla Cisl sono sicuri di poter ottenere convenzioni vantaggiose.
Considerando che mediamente l’iscrizione al sindacato costa l’1% della retribuzione (meno per i pensionati), significa 200 euro su uno stipendio di 20 mila euro l’anno. Duecento euro che si possono facilmente ripagare utilizzando gli sconti ai quali darà diritto la card, senza contare i servi zi, dalla compilazione delle dichiarazioni dei redditi all’assistenza previdenziale, nelle vertenze di lavoro, che il sindacato già offre ai suoi iscritti a prezzi di favore. Ovviamente, sottolineano alla Cisl, chi si iscrive «non lo fa per questi motivi, ma perché si riconosce nel nostro sindacato». Ma è altrettanto vero che quello dei servizi è destinato a diventare il principale canale di proselitismo. Segno dei tempi che cambiano: non ci sono più le grandi fabbriche, ma il mondo della produzione si è frammentato e per il sindacato è più facile intercettare le persone in un Caaf o in un Patronato che sul posto di lavoro. «Le sedi della Cisl — spiega Mezzio — alle quali circa 5 milioni di persone si rivolgono ogni anno per un motivo o per un altro, stanno diventando, con la loro offerta di servizi, un luogo privilegiato, quasi unico, di incontro per molti lavoratori».
Chi è ancora affezionato al mito della lotta di classe storcerà il naso, ma questa nuova tendenza è perfettamente in linea con la scelta del sindacato partecipativo cara a Bonanni.
L’operazione card consentirà anche di realizzare un altro degli obiettivi del segretario generale: l’anagrafe centrale on line degli iscritti. Tutti i tesserati verranno censiti e i loro dati finiranno nel sistema ntranet della confederazione.
Con un duplice vantaggio: si potranno conoscere le caratteristiche (età, professione, provenienza) dei cislini, che potranno essere più facilmente raggiunti anche telematicamente, e si avrà una «trasparenza assoluta circa il numero degli iscritti ». Un’operazione che Bonanni sta portando avanti anche con la segreta ambizione di realizzare il sorpasso storico ai danni della Cgil.