Ad un anno di distanza dalla manifestazione degli operatori sociali contro i tagli, il Forum del terzo settore chiama di nuovo alla mobilitazione. Oggi come allora però non è assolutamente chiaro quale sia la controparte. Più che mai oggi, dopo la nomina del governo Monti. Infatti la gran parte delle organizzazioni che compongono il Forum stesso saluta entusiasticamente il nuovo governo.
"Accogliamo con soddisfazione le linee programmatiche esposte oggi dal Presidente Monti" queste, ad esempio, le prime parole del comunicato sottoscritto anche dalle organizzazioni di rappresentanza delle cooperative insieme a Confindustria, Abi e altri.
Ma le linee programmatiche di Monti non sono quelle dei famigerati 39 punti della BCE ovvero la richiesta di smantellare lo stato sociale, privatizzare i beni comuni, precarizzare il lavoro? E dunque, contro chi si manifesta considerato che gli stessi che chiamano alla mobilitazione, salutano con gioia l'avvento del governo dei banchieri?
Ma l'ambiguità e la confusione aumentano se si osserva anche il piano locale. Il Forum è ben attento a dosare le parole riservando i suoi strali al governo (uscente, per fortuna) del Tiranno ma risparmiando le amministrazioni locali. Eppure le responsabilità degli enti locali sono altrettanto gravi. Nulla è stato fatto in tanti anni (quando le risorse c'erano) per mettere in sicurezza il settore. (E non manca la beffa, come le parole dell'assessore Papi in un recente incontro"Purtroppo c'è il patto di stabilità, altrimenti il Comune avrebbe potuto assumere una parte del personale delle cooperative" .)
Si è preferito sostenere questo modello fallimentare che ha portato alla privatizzazione e alla precarizzazione di un settore così delicato e cruciale. Ed anche dopo la manifestazione dello scorso anno quel poco che si poteva fare non è stato fatto. Si pensi ad esempio all'integrazione socio-sanitaria, ancora scandalosamente al palo.
Su questo il Forum tace. Forse per la vicinanza politica con le giunte e per l'approssimarsi della scadenza elettorale? O forse perché questo modello disastroso lo ha sostenuto, rivendicato e condiviso attivamente?
E dunque torna la domanda : contro chi ci si mobilita? Oggi, in un momento drammatico e con centinaia di posti di lavoro a rischio va fatta chiarezza per evitare che tagliatori, complici dei tagliatori e tagliati si trovino di nuovo fianco a fianco, come un anno fa. Chi sostiene Monti e le giunte locali è la controparte.
Va detto NO a qualunque tentativo degli Enti locali e del Terzo settore di scaricare i costi della crisi sui lavoratori, chiudendo o ridimensionando i servizi.
Va rotta la logica della delega al Forum del terzo settore per la difesa del proprio lavoro. I lavoratori devono organizzarsi e respingere il tentativo di Enti locali e Forum di accordarsi sull'ennesima ristrutturazione a danno di lavoratori ed utenti.
Genova, 21/11/11