È in corso di fronte ai cancelli della Sevel di Atessa un presidio dell’USB, indetto in occasione della visita di Marchione, a cui stanno partecipando anche delegati degli stabilimenti FIAT di Pomigliano, di Melfi, e della Irisbus di Avellino.
Gli operai protestano contro l’organizzazione del lavoro targata FIAT, una fabbrica-caserma dove vengono negati i diritti e la rappresentanza sindacale, in spregio alla Costituzione e allo Statuto dei Lavoratori.
La realtà denunciata dai lavoratori è ben diversa da quella descritta nello “Speach nuove generazioni”, la velina scritta dalla Fiat ed assegnata ad alcuni operai e ai loro figli candidati a leggere il panegirico aziendale alla presenza dell’ad Marchionne.
Nello specifico della Sevel, considerando il solo primo semestre 2013 si sono verificate 18 giornate di stop produttivo, con utilizzo di entrambe le annualità di ferie, Permessi Annuali Retribuiti dei lavoratori e parziale ricorso alla Cigo, mentre è consuetudine aziendale fare ricorso al lavoro straordinario al sabato ed alla domenica precedenti e successivi ai periodi di cassa integrazione.
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