Passi indietro nella trattativa per la crisi aziendale di Unicoop Tirreno. Dopo tre mesi e mezzo e 9 incontri, la cooperativa continua a portare solo parole e zero certezze.
L'unico dato nuovo emerso stamani è l'apertura della procedura di mobilità per le uscite volontarie, peraltro senza precisare l'entità degli incentivi previsti per l'esodo.
La giornata di oggi ci consegna inoltre l'idea, condivisa da Unicoop Tirreno con le altre organizzazioni sindacali, di creare un meccanismo progressivo di sospensione delle parti economiche dell'integrativo che, sommandosi agli effetti degli ammortizzatori sociali, impatterebbe pesantemente sugli stipendi di fascia medio-bassa.
Ricordiamo che Usb, per salvare tutti i posti di lavoro, ha sempre dichiarato la propria disponibilità a sacrifici, A PATTO CHE i primi a sacrificarsi fossero i dirigenti e i vertici aziendali, oltre al taglio netto dei tantissimi sprechi e costi inutili. Questo patto sta venendo meno.
Continuiamo a rivendicare con forza la piena salvaguardia delle retribuzioni medio-basse, unica condizione accettabile per poter apporre la nostra firma sull'accordo. Perché infatti dovremmo firmare gli ammortizzatori sociali, se chi è responsabile di questa crisi rinuncerà a poco o nulla?
Usb Commercio
Aderente
alla FSM