(80) Nella tarda mattinata di ieri siamo stati convocati, insieme alle altre organizzazioni sindacali, per comunicazioni della direttrice generale, la quale ha rappresentato l’esigenza dell’amministrazione di procedere alla riapertura degli sportelli in presenza fisica. Con grande chiarezza la responsabile della Tecnostruttura dell’INPS ha affermato che l’organizzazione degli uffici è prerogativa dell’amministrazione ed è giusto che in determinati momenti la stessa si riprenda gli strumenti che le sono propri. Entrando più approfonditamente nel provvedimento, la direttrice generale ha dichiarato che sia per l’attività d’informazione di primo livello che per la consulenza sarà lasciata al cittadino utente la facoltà di prenotare un appuntamento di persona o avere un contatto telefonico.
Nel nostro intervento abbiamo sottolineato come la decisione dell’amministrazione si ponga al di fuori dell’Accordo del 3 giugno, che resta in ogni caso il protocollo generale sulle misure da adottare per tutelare la salute e la sicurezza di quanti accedono agli uffici dell’INPS e non un accordo sull’apertura degli sportelli come qualcuno continua in malafede a sostenere. Peraltro, a livello territoriale sono ancora in corso le trattative per la definizione degli accordi locali in applicazione dell’intesa nazionale.
Avevamo visto giusto quando abbiamo deciso d’inserire nell’accordo una nota a verbale nella quale evidenziavamo che la lettera i) riguardante materia di organizzazione del lavoro fosse stata impropriamente inserita nel testo dell’intesa. Oggi l’amministrazione rivendica le proprie prerogative e afferma che sull’organizzazione del servizio d’informazione all’utenza decide da sola, in totale autonomia. E allora se ne assuma anche la totale responsabilità, a tutti i livelli.
Non possiamo accettare che l’amministrazione consideri, come ha fatto ieri, un mezzo fallimento la sperimentazione di strumenti alternativi allo sportello in presenza come lo sportello telefonico provinciale, la consulenza telefonica e l’utilizzo di piattaforme per contatti in videoconferenza, senza aver mai creduto fino in fondo in tali strumenti e senza averli organizzati e pubblicizzati adeguatamente. Nulla si dice del contact center e del suo funzionamento, mentre quello strumento rappresenta il primo livello di contatto con l’Istituto.
In questi mesi è mancata la capacità di analisi dei problemi e di raccordo con il Governo sulle misure da prendere per sostenere l’economia ed è stata assolutamente carente la comunicazione dell’Istituto, esponendo l’INPS a critiche ingenerose ed i lavoratori dell’Istituto al ludibrio della pubblica opinione. Su questi temi s’imporrebbe una seria riflessione interna legata anche alle scelte organizzative fatte alla fine dello scorso anno.
Non si riaprono gli sportelli in presenza perché siamo un servizio pubblico, ma per cercare di distogliere l’attenzione dagli attacchi delle forze politiche di opposizione e dei media. Anche il CIV dell’INPS, non nuovo ai distinguo rispetto all’organo di governo dell’Istituto, fornisce dati sulla cassa integrazione diversi da quelli pubblicizzati dal presidente. C’è un evidente difficoltà del vertice dell’INPS e per uscire da una situazione d’imbarazzo si gioca la carta dell’apertura degli sportelli, peraltro in forma soft e col pericolo che tale decisione rappresenti un ulteriore boomerang mediatico.
Invece di concentrare gli sforzi nella liquidazione delle prestazioni Covid, per superare questa difficile fase e poter rivendicare l’enorme lavoro svolto dalle strutture dell’INPS, pur nell’atipica condizione di smart working generalizzato, si decide di mettere a repentaglio la sicurezza dei lavoratori con una scelta che presenta numerosi rischi, considerata l’esasperazione di una parte dei cittadini utenti, fomentata anche dai continui attacchi nei confronti dell’Istituto e della pubblica amministrazione in genere. Basti vedere cosa è successo a Teramo nelle scorse ore.
Nella tarda serata di ieri è stato pubblicato il messaggio con cui la direttrice generale annuncia la riapertura degli sportelli delle sedi a partire dal 1° luglio. Noi non ce ne stiamo con le mani in mano e rispondiamo con l’annuncio di un’assemblea nazionale giornaliera per la stessa giornata del 1° luglio, con collegamenti sulla pagina Facebook della USB INPS e sul canale YouTube della USB.