“Quando non si può attaccare il ragionamento si attacca il ragionatore” diceva il caro Paul Valery.
Sarà questa la ragione che ha spinto il rappresentante nazionale della FLP ad alzare i toni e passare alle offese personali durante l’Assemblea sindacale che si è svolta lo scorso 9 novembre alla DP di Catania.
Comprendiamo che sia assai arduo per chi ha contribuito in maniera determinante a scrivere le linee guida VALE girare tra gli Uffici per Assemblee tentando di far digerire al personale un sistema iniquo, discrezionale e arbitrario, ma non possiamo accettare falsità e scorrettezze compiute davanti a una platea di lavoratrici e lavoratori, che questo sistema di ricatto lo stanno subendo.
La narrazione a cui purtroppo abbiamo dovuto assistere (peraltro ad opera di chi, secondo la vecchia logica del super delegato col doppio cappello, rappresenta sia l’Area dirigenziale che quella dei Lavoratori) è stata quella di un sistema necessario e vincolato, la migliore mediazione possibile a cui solo una sigla sindacale (indovinate quale…..) ha contribuito, perché gli altri non avevano studiato l’argomento o sanno solo dire no.
Non sta a noi portare avanti una difesa d’ufficio delle altre sigle sindacali, dipinte come mere comparse alle trattative nazionali, ma sta invece a noi smentire pubblicamente la falsa ricostruzione dei fatti, che contiene purtroppo semi di arrendevolezza che vanno a legittimare il tentativo della Dirigenza di evitare qualsiasi modifica al sistema di valutazione prima della fine del triennio di sperimentazione (quando invece le modifiche sarebbero necessarie oggi, non dopo che il bue è scappato dalla stalla).
D’altronde, abbiamo già visto cosa succede con lo smart working, quando hai una classe dirigente che, interpretando il presente con lo specchietto retrovisore, trasforma i diritti 4.0 in graziosa concessione.
Questa narrazione falsa la vogliamo smentire con fatti concreti e documentati lasciando ai Tribunali già intasati il tempo di occuparsi di cose un po’ più serie di una propaganda totalmente ego-riferita. D’altronde le altre Organizzazioni Sindacali, allineate a corrente alternata e che si agitano (a orologeria e magari alla vigilia degli scioperi altrui ) quando la controparte non è la dirigenza dell’Agenzia, hanno solo un modo per cercare di distruggere chi veramente lotta nei posti di lavoro: descriverli come esagitati che sanno solo dire NO.
Tanto premesso pubblichiamo nell’ordine:
- L’intervento della USB dello scorso 28 ottobre 2021, ove sono contenute le principali criticità e richieste di modifica alla proposta dell’Amministrazione sulla valutazione della performance;
- Le osservazioni USB alla proposta dell’Amministrazione, esposte durante l’incontro dell’11 novembre 2021;
- Verbale di confronto e nota con cui USB ha motivato la mancata sottoscrizione delle linee guida Va.L.E. il 1 dicembre 2021
E menomale che non ce lo eravamo studiati e sappiamo solo dire No! La verità è che Va.L.E. è così perché così l’hanno voluta le sigle firmatarie e l’Amministrazione e non c’è stato verso di introdurre correttivi in grado di rendere il sistema più equo, oggettivo e trasparente.
Non solo. Chi ha condiviso il sistema Va.L.E. il 1° dicembre 2021 lo sta di fatto avallando perché frappone ancora oggi ostacoli alle sue modifiche, come dimostra quanto accaduto all’incontro del gruppo di lavoro su Va.L.E. riunitosi il 22 marzo 2023.
Anche in quell’occasione come USB abbiamo presentato al tavolo una serie di proposte di modifica (anche queste allegate), pienamente rispettose delle prescrizioni imposte dalla legge in tema di valutazione e finalizzate a correggere il tiro sugli elementi di arbitrio, discrezionalità e divisività del personale di cui è intrisa Va.L.E.
Contro le nostre osservazioni, l’Agenzia e le sigle, compresa quella che se ne va in giro per gli uffici di mezza Italia a rivendicare la paternità dell’attuale Sistema di valutazione, hanno però innalzato un muro. E meno male che era sperimentale!
Eppure, le funzioni del gruppo di lavoro Va.L.E. (di cui si allega la nota DC 318644/2022 con cui è stato attivato) sono ben ampie, ovvero:
- “rilevare, sul piano metodologico, la coerenza degli obiettivi assegnati rispetto ai criteri concordati (prevalenza nell’assegnazione degli obiettivi di gruppo e costruzione corretta degli obiettivi mediante l’individuazione di indicatori e target specifici);”
- “proporre eventuali azioni di miglioramento da implementare sulla base dell’analisi dei dati effettuata”.
A fronte di un anno 2022 che ha già evidenziato la totale discrezionalità lasciata nelle mani del dirigente di turno rispetto alla valutazione delle competenze, si è fatto e si fa un gran parlare di:
a) comunicazione: l’Agenzia aveva già in atto una convenzione con Formez PA per la gestione delle procedure concorsuali per l’espletamento delle procedure selettive per l’assunzione di personale nel 2022 che è stata rinnovata per il 2023 e a cui si aggiungono anche i servizi di supporto per la formazione, per una spesa annuale prevista superiore ai 10,5 milioni di euro;
b) Condivisione (ma gli obiettivi di Va.L.E. non esauriscono le attività lavorative effettivamente svolte);
c) fiducia reciproca (con colloqui preconfezionati che somigliano a monologhi).
Il problema già è chiaro ed evidente, ma grazie a chi ancora difende e rivendica il modello attuale di Va.L.E. l’intelaiatura complessiva e le regole di funzionamento del sistema non si toccano, almeno fino a tutto il 2024.
Intanto, negli Uffici, grazie alla connivenza delle sigle firmatarie, che, dopo la favoletta sull’equazione sperimentale= inefficace, ora raccontano la favoletta che il sistema va bene così, anche se non è stato capito dalle lavoratrici e dai lavoratori (complimenti per la considerazione che hanno dei colleghi) o semmai è stato applicato male ( ma senza offrire strumenti pratici per farlo emergere), il sistema VALE sta già creando macerie nei posti di lavoro. Con l’aggravante che sarà sempre più difficile togliere dalle mani della dirigenza il giocattolino con cui è stato reso possibile scaricare gli obiettivi previsti dal budget V2 dai vertici alla base della piramide lavorativa, qualunque sia la composizione numerica dei team ( per non parlare di chi vive l’effetto spezzatino con le condivisioni)
Considerato però che anche in Sicilia USB è UN SINDACATO CHE NON SA SOLTANTO DIRE NO:
- sono state organizzate Assemblee in tutta la regione per spiegare Va.L.E. ;
- è stata richiesta l’attivazione per l’inserimento in procedura delle osservazioni fatte in sede di “colloquio” di patto;
- sono stati forniti al personale (per tutt@, compresi gli iscritti rimasti orfani di tutela dai loro rappresentanti) strumenti e format di autodifesa per tutte le fasi della procedura (dal colloquio di patto alla revisione);
- è stata richiesta la pubblicazione sulla intranet dei dati Va.L.E. 2022 suddivisi per singola struttura (Team, Area, Reparto, ecc.) con informazioni relative al genere e al tempo di lavoro (part-time o full-time);
- è stata denunciata la mancata calibrazione preventiva dei carichi di lavoro su cui si fonda Va.L.E..
Perché l’Unione Sindacale di Base è fortemente convinta che le criticità del sistema devono essere denunciate adesso per essere immediatamente risolte, salvo fare come per Sant’Aita, ca prima sa puttanu e poi ci misiru i potti.
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia