Si è tenuto lunedì mattina un incontro tecnico sul sistema premiante 2011, a cui ha partecipato anche il Direttore Generale.
Già a gennaio l’Amministrazione aveva presentato un documento per introdurre all’INAIL l’applicazione delle fasce previste dalla riforma Brunetta e, nonostante il quadro normativo non sia modificato rispetto all’inizio dell’anno, è stata ugualmente sottoposta alle OO.SS. un’informativa che va in questa direzione, invocando a supporto della scelta anche l’intesa Governo-Organizzazioni sindacali del 4 febbraio, presa quasi a “norma” di riferimento per l’applicazione della legge.
A prescindere dal fatto che si tratta solo di un’intesa -e non di una norma- tra l’altro sottoscritta solo da CISL–UIL e UGL, emerge chiaramente che con quell’accordo le OO.SS. firmatarie hanno cercato di dare una mano a Governo ed Amministrazioni per tentare di salvare una legge già bloccata dalle sentenze negative dei giudici che hanno ritenuto illegittima la sua applicazione in mancanza del rinnovo dei contratti. Invece di contrastare duramente la legge, con quell’accordo CISL UIL e UGL hanno legittimato l’applicazione delle fasce di merito tra i lavoratori, cosa ancora più grave in un quadro economico generale in cui i lavoratori dipendenti sono chiamati a sopportare quasi da soli i costi di una manovra finanziaria che spreme come limoni sempre gli stessi.
Sappiamo benissimo che di contratti non se ne parlerà fino ad almeno il 2018!
Ma allora di che cosa stiamo parlando?
Stiamo parlando di una norma che introduce le fasce di merito tra i lavoratori, la ormai famigerata performance individuale, che probabilmente avrà scarso valore a livello economico (i soldi sono pochi e quindi, la differenza tra i primi della classe e gli ultimi sarà minima) ma esprimerà la sua forza quando ci saranno lo prossime selezioni per i passaggi: essere collocati in una fascia piuttosto che in un’altra farà la differenza tra chi passa e chi non passa.
A proposito di concorsi, è stato chiesto al Direttore Generale se è vero che ci sarà la “randomizzazione” delle domande nelle prossime procedure concorsuali.
Il Direttore non lo ha né affermato né negato: se ne deduce quindi che ci sia la possibilità che le domande somministrate ai vari concorrenti abbiano sequenze diverse. Non solo quindi costretti a studiare per passaggi economici che altre Amministrazioni hanno attribuito con concorsi a soli titoli, non solo costretti a studiare per un irrisorio aumento tabellare finanziato con i soldi del salario accessorio, ma anche trattati come bambini delle scuole elementari, per evitare che si possa copiare! Quanta serietà richiesta sempre agli stessi per quattro soldi che escono dall’accessorio per confluire sul tabellare, mentre fioccano a destra e a manca posizioni organizzative e posizioni funzionali fisse attribuite con criteri “ad personam”!
La USB, che respinge la valutazione quale strumento per “ripartire le risorse del fondo che appartengono a tutti i lavoratori”, ha ribadito la sua netta contrarietà alla legge 150 e non ha voluto entrare nel merito di un documento che ritiene inaccettabile quand’anche fosse migliorato. Siamo dell’avviso che su alcune questioni non sia possibile trovare alcuna mediazione, alcun punto di incontro e che ognuno si debba assumere la responsabilità delle scelte che fa, fuori e dentro l’Ente .
Gli altri Sindacati, con il solito senso di responsabilità che ormai li contraddistingue, ma in grande difficoltà, vorrebbero rimandare il problema ma, se proprio non sarà possibile, sono convinti che un compromesso con l’Amministrazione prima o poi si troverà!
E’ previsto quindi per lunedì prossimo un incontro tecnico per ridiscutere nel merito il documento presentato: noi della USB non ci saremo perché nel merito non ci vogliamo entrare. Ci farebbe piacere sapere che cosa ne pensano i lavoratori.
Roma, 21 luglio 2011
USB-P.I.
Coord. Naz. INAIL
Aderente
alla FSM