Non è bastata l’ulteriore ascesa della curva epidemiologica, il pericoloso avvicinamento alla saturazione degli ospedali in gran parte delle regioni italiane, nemmeno l’appello lanciato dei lavoratori a far cambiare posizione all’ADM.
Dietro a una fiera dei condizionali, l’unica innovazione prevista dalla nuova LIUA del 13 novembre è infatti che le deroghe alle attività da svolgere in presenza precedentemente previste “se assolutamente necessario” sono ora previste “se necessario”.
Un intervento limitato, preso in ritardo, fuori contesto epidemiologico e normativo, del tutto insufficiente a garantire la sicurezza nei nostri uffici, nei quali nel frattempo si moltiplicano i focolai di contagio.
Continuiamo a chiederci cos’altro debba succedere per rendersi conto che “è necessario” rivedere le attività in presenza per limitare le occasioni di contagio.
Rimandare le deroghe ad accordi sindacali territoriali significa poi prendere ancora tempo quando tempo non ce n’è più. Con la saturazione degli ospedali il rischio è di non avere assistenza sanitaria adeguata anche al di là del Covid, in caso di un incidente mentre ci si reca al lavoro, in caso di infortunio mentre si lavora.
Nemmeno per le regioni dichiarate zone rosse si è provveduto a riorganizzare gli uffici sulle attività indifferibili, nonostante il Dpcm del 3 novembre lo prevede esplicitamente. USB invierà quindi formale diffida agli Uffici ricadenti in zone ad alto rischio chiedendo la corretta e immediata applicazione delle norme in materia di contenimento del contagio.