Le voci che si sono susseguite in questi giorni, confermate poi dalla delibera del 14 Agosto dell'Amministrazione Comunale di Santa Maria Capua Vetere, relative all'ipotesi di rescissione della convenzione sulla gestione delle aree di sosta a pagamento, tra l'ente comunale stesso e la Icaro, attraverso la sua consorziata cooperativa sociale “San Paolo”, hanno rappresentato per tante famiglie motivo di costante e grave preoccupazione. Da più parti sono giunte tante parole, piene di ottime intenzioni, ma nessuna risposta certa, nessuna assicurazione concreta. E certamente, non si può biasimare l'apprensione delle lavoratrici e dei lavoratori, anche in ragione del fatto che la direzione aziendale della Cooperativa “San Paolo” ha violato sistematicamente alcuni dei punti principali dell'accordo stipulato con l'Unione Sindacale di Base il 17/02/2012, con atti quali ad esempio il mancato reintegro di uno dei lavoratori e la manifestata volontà di non traslare le vecchie indennità di anzianità maturate nella precedente cooperativa, nella nuova; senza contare poi la previsione, rimasta purtroppo carta senza valore, dell'apposizione di appositi correttivi economici con la finalità dell'incremento del reddito dei dipendenti. Per tutte queste ragioni, per assicurarsi un futuro degno per sé e per i propri nuclei familiari, per rivendicare diritti e democrazia sul posto di lavoro, i “parcheggiatori sammaritani”, aderenti all'Unione Sindacale di Base di Caserta e provincia, hanno proclamato sciopero aziendale per la giornata del 06/09/2012, presidiando la casa comunale in attesa di risposte che, sfortunatamente, non sono ancora arrivate. Sull'onda di tale malcontento, suscitato dalla condizione di perenne incertezza, hanno deciso nel pomeriggio di proseguire ad oltranza nello sciopero, fino all'ottenimento del risultato vertenziale, ovvero del rispetto degli accordi sindacali, della salvaguardia dei livelli occupazionali, dell'inquadramento per tutti con contratto a tempo indeterminato e dell'incremento di quelli reddituali. E' davvero particolare notare come, la cosiddetta “nuova cooperativa”, appunto la “San Paolo”, che doveva sostituire la vecchia coop. “Parcheggiatori Sammaritani” anche con lo scopo di ridurre gli alti livelli di conflittualità tra soci-lavoratori e direzione aziendale e che nelle intenzioni di qualcuno forse avrebbe potuto costituire un deterrente rispetto a qualsiasi rivendicazione da parte dei parcheggiatori, in forza dei contratti a tempo determinato imposti a tutti i dipendenti, si ritrovi ora, al suo interno, una struttura sindacale ancora combattiva ed organizzata, in grado di coinvolgere nello sciopero da essa proclamato la totalità dei lavoratori, anche quelli non iscritti all'USB; ed è ancora più sorprendente vedere che la partecipazione alla protesta ha registrato il 100% delle adesioni tra gli operatori!
Bassi salari, esiguo impiego orario, conflittualità permanente: tutto ciò, crediamo, è il sintomo che, indifferentemente dal contenitore in cui si vorranno “impacchettare” i lavoratori, il nodo gordiano della questione è che il sistema dell'affidamento di tali servizi pubblici di importanza economicamente strategica per la città a ditte private, siano esse “sociali” o meno, dimostra tutti i segni di un fallimento ormai acclarato. Le lavoratrici ed i lavoratori pertanto, stanchi di così tanti anni passati a lottare per migliorare le proprie condizioni di vita, chiedono a questa Amministrazione, pure ricca di ottime soggettività e persone per bene, ed al Sindaco stesso, da sempre schieratosi al fianco dei lavoratori, un nuovo corso nella gestione del comparto viabilità e parcheggi, un nuovo corso concreto e reale, un cambiamento, un vero “rinnovamento”, che possa eliminare non il sintomo ma curare la malattia, ripristinando il controllo pubblico sul settore, assicurando qualità nel servizio, introiti alle casse comunali e diritti e reddito ai lavoratori. Le lavoratrici ed i lavoratori, consci che solo attraverso il rovesciamento dell'attuale asse di potere vigente in quest'ambito potranno intravedere la luce di una vita più degna di essere vissuta, hanno deciso, nuovamente e coraggiosamente, di affrontare ulteriori rischi, di lottare ancora una volta, di rinunciare ad altri giorni di prezioso stipendio, di resistere un minuto in più della controparte, alzando il livello della rivendicazione fino a voler toccare quegli equilibri politici tanto delicati che hanno cristallizzato il settore per più di un decennio. Questa volta la pazienza è davvero finita. Non c'è altra soluzione: fuori i privati dagli appalti pubblici!
Santa Maria Capua Vetere, 06/09/2012 Unione Sindacale di Base --- Lavoro Privato CE