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SOCCORSO A GENOVA...DA LIBRI IN TRIBUNALE

Genova,

Nelle sue estreme tragicità e nelle sue estreme trasparenze le continue ristrutturazioni avvenute nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco finalmente prendono forma....la forma del Fallimento.

Genova dopo la morte nel 2005 del collega LOREFICE in un intervento di estrema pericolosità, nella squadra c'era un ragazzo “discontinuo” privo di tutele e previdenziali, precario, privo dei diritti contrattuali fondamentali, in quella situazione Lorefice agì come pompiere con alta coscienza ed il senso morale della tutela di un giovane precario, allontanandolo dalla zona rossa, questo gesto in quella situazione salvò il giovane.

Oggi il “RIORDINO” nella sua massima espressione rigetta i precari nella "zona rossa" cancellando qualsiasi accordo unitario che tutelava discontinui nelle partenze come unità aggiunte all ordinario. Oggi il "liberi tutti dell'amministrazione" e i numeri esigui dell'organico introducono precari nel corpo attivo della squadra con l'unico criterio delle unità presenti.

Da oggi i cittadini hanno squadre miste composte da professionisti e “volontari discontinui” che rientrati nell'arco di un microsecondo, attuando tutta la fragilità di un dpr 76 che esprime la sua pazzia tramite un aggiornamento “abili e arruolati” di 5 ore...(probabilmente il DL81 viene distrutto dai DPR mangia diritti), inoltre con materiale in dotazione raffazzonato da vecchie divise e stivali, con caschi usati...d'altronde se nasci di serie “B” ci devi rimanere....

Ora con 63 pompieri presenti sul territorio della provincia genovese di 860000 abitanti, dove tutti gli errori truffaldini che partono da mani pulite sino ad arrivare a quelle salva banche della politica, dove i cittadini sono costretti a vivere in un territorio a rischio, dimostrano il fallimento della previsione e salvaguardia.

Il nucleo sommozzatori regionale allo sbando con una riduzione numerica notevole che da 42 unità prima del riordino li vede costretti alla riduzione di 28 unità con un nucleo in chiusura a La Spezia, con i numeri reali di 22 unità che subiscono un carico di lavoro notevole avendo l'ordinario e la convenzione elisoccorso 118, unica nel suo genere con i più alti parametri di sicurezza Europei.

Un servizio nautico che esprime una totale inadeguatezza con un gommone per il distaccamento di Multedo Porto Petroli con oltre 200 giorni all'anno la chiusura.

Un distaccamento aeroportuale che scende immancabilmente a 11 unità considerata eccezionale condizione che vedrebbe ridotti ai minimi le condizioni di soccorso...(quando un aereo ha un impatto le possibilità di sopravvivenza sono ridotte, figuriamoci dove i pompieri sono sotto organico).

In questo tragico scenario rimangono ben consolidati i sindacati che hanno posto le loro firme con l'amministrazione e il direttore d'orchestra: la politica.

I cittadini devono comprendere che il disegno è chiaro perché dietro lo smantellamento del pubblico impiego si cela la svendita dei servizi ai famosi poteri forti che vogliono ed esigono il loro bottino di profitto producendo schiavi e cancellando diritti ma soprattutto allontanando quelle condizioni minime di sicurezza che tutti i giorni la base cerca di mantenere.


“Con il suo sacrificio il pompiere ha salvato la vita a una trentina di persone. Vigili del fuoco, operai, carabinieri che ieri si trovavano all' interno di un cortile di un consorzio di aziende artigiane nel comune di Serra Riccò, vicino a Genova. «A noi non sembrava una situazione di pericolo, ma lui ha visto che la perdita era una cosa seria e ha capito cosa stava per succedere. Ha urlato ai suoi compagni di scappare, a noi ha detto di portar via tutti~.è stata una questione di secondi, siamo entrati dentro il capannone, abbiamo girato un angolo e poi c' è stato il boato. Genova 27/01/2005”