Un vento che non porta alcunché di nuovo e che, per adesso, ha soffiato solo parole e promesse; nessuna notizia di quella mediazione chiesta all’Assessore regionale alla Sanità e neppure una sua presa di posizione.
Lo stesso vento che parla di quella gestione irresponsabile della Sanità che chiude interi reparti , che taglia posti letto e riduce i salari: tutto sacrificato per mantenere il profitto.
Noi, che da sempre lavoriamo in questo quadrante, ben lo conosciamo e abbiamo imparato a navigarci contro, anche durante le peggiori burrasche sollevate dai conflitti. Ecco perché non abbiamo paura di restare su questa torre come i marinai sugli alberi dei vascelli; siamo preparati a restarci per tutti i giorni che serviranno a sbloccare la rivendicazione dei lavoratori.
Ben lo sapevano i nostri colleghi e compagni quando abbiamo iniziato questa “traversata” e faremo di tutto per non deluderli. I cambusieri di turno ci hanno preparato qualcosa da mangiare e, più tardi, metteremo a segno le vele per la notte e ci aggiusteremo nelle cuccette.
Domani riprenderemo a vele spiegate, augurandoci che il vento provenga da poppa e ci consenta di raggiungere la prima tappa della nostra rotta:
Aprire un serio tavolo di trattativa che restituisca il maltolto ai lavoratori e riapra il reparto di pediatria alla cittadinanza.
Per un lavoro ed una retribuzione decorosa, dalla torre occupata,
"buon vento" a tutti da
Paolo, Riccardo e Severiano.