L’Unione Sindacale di Base si unisce alla protesta internazionale a sostegno dello sciopero della fame dei prigionieri politici palestinesi e denuncia l’inumano sistema carcerario con cui lo stato israeliano vessa i detenuti palestinesi.
Dal 17 aprile scorso, oltre 1700 palestinesi dei 6500 attualmente detenuti nelle carceri israeliane, hanno deciso di rifiutare il cibo per vedere riconosciuti i più elementari diritti e con essi la dignità di uomini e donne che lottano per lo Stato di Palestina.
Tra le principali istanze dello sciopero degli “stomaci vuoti” ci sono la richiesta di essere trasferiti in carceri fuori da Israele per agevolare le visite di avvocati e familiari, l’allungamento dell’orario delle visite, il miglioramento delle penose condizioni igieniche, l’assistenza sanitaria per tutti e maggiori cure per i detenuti malati,la possibilità di consultare giornali e TV, la fine delle pressioni psicologiche come l’isolamento.
I detenuti in sciopero chiedono, inoltre, di porre fine al sistema di detenzione amministrativa attraverso cui l’amministrazione militare israeliana può imprigionare cittadini palestinesi, anche minorenni, per un tempo indefinito solo sulla base di congetture.
L’arbitrarietà dell’ordinamento giudiziario e la durezza del sistema carcerario israeliano rappresentano in maniera inequivocabile, le modalità con cui Israele si rivolge agli abitanti legittimi della terra che occupa illegalmente.
I dati statistici parlano chiaro, dal 2000 al 2017 oltre 100.000 palestinesi sono stati detenuti, di questi 1500 donne e 15.000 minorenni. Le autorità israeliane hanno privato della libertà e sottoposto a pesanti interrogatori 27.000 tra uomini e donne utilizzando il dispositivo della detenzione amministrativa.
La narrazione di Israele e del sionismo come bastioni della democrazia , non regge di fronte alla realtà del furto della terra palestinese, delle sistematiche violazioni del diritto internazionale, dei crimini di guerra, della lunghissima sequela di omicidi, di stragi impunite, della messa al bando delle principali organizzazioni palestinesi e dell’imprigionamento dei leader politici tra cui Marwan Barghouti e Ahmed Saadat.
L’USB esprime la massima solidarietà e sostegno ai prigionieri politici palestinesi e invita le federazioni locali e i suoi militanti a promuovere e a partecipare alle iniziative di sostegno allo sciopero degli Stomaci Vuoti che si terranno nelle diverse città italiane.
Libertà per i prigionieri politici palestinesi!
Roma 6 maggio 2017
USB Dipartimento Internazionale
Alcuni link utili:
http://www.addameer.org/