Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

riduzione degli armamenti

Spending review? Il Ministro della Difesa ordina due aerei da 750 milioni di dollari mentre si tagliano migliaia di posti di lavoro e risorse per scuola pubblica e sanità.

Roma,

Dicono che non potevamo farne a meno.

Che per essere al passo con i tempi e con le esigenze della guerra aerea elettronica, l’Italia non potesse rinunciare a due Gulfstream 5, superjet che sono come la Ferrari dei cieli e che in proporzione costano anche quanto una Ferrari: 750 milioni di dollari in totale, compreso il supporto logistico necessario.

Una bella cifra, soprattutto in momenti come questi di magra e di quaresima militare. Proprio in queste settimane il governo sta decidendo di mandare a casa migliaia di soldati, compresi gli avieri dell’Aeronautica.

Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha inoltre in programma altre spese ingenti: l’acquisto, per oltre 12 miliardi di euro, di 90 esemplari di F35 Lockheed Martin, gli aerei più costosi della storia dell’aviazione, un’operazione contestatissima, su cui il Parlamento esita a dare il suo assenso proprio per l’impegno finanziario previsto.

L’acquisto dei due Gulfstream ha il sapore di una festa per il giorno dei morti.

L’operazione avviata 16 mesi fa dal sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto del Pdl, presenta aspetti inconsueti.

Pur essendo prodotti dalla statunitense Grumman con il contributo della Nasa, i Gulfstream non sono stati forniti dagli americani, ma dal governo israeliano nell’ambito di una serie di accordi al massimo livello politico tra Italia e Israele.

Si possono licenziare migliaia di lavoratori pubblici con la spending review e lasciare senza un soldo gli esodati mentre invece si possono acquistare armi per 750 milioni di dollari?

Ma non solo: la riforma dello strumento militare prevede tagli nell'ordine di 30mila militari su 180mila e 10mila civili su 30mila dove l'equilibrio tra personale civile e militare sarà tra i più sbilanciati del mondo a favore del personale in divisa che, tra l'altro, costa circa il doppio di quello in abiti civili.

E' inutile cercare di capire quanto Di Paola intenda spendere per le forze armate nei prossimi anni e con quali giustificazioni perchè è una cifra inquantificabile!!!