In piena seconda ondata di Covid-19, migliaia di persone sono costrette a vivere senza casa, senza lavoro e senza opportunità di riscatto, dimenticate anche in questo momento estremamente delicato. Proprio mentre veniamo bombardati di messaggi che invitano a restare a casa e a curare l’igiene personale, questi cittadini si vedono apporre i sigilli alle utenze essenziali per la sopravvivenza, come l’acqua per lavarsi le mani, il gas per scaldarsi, la luce per far studiare i propri figli e per non vivere nell’ombra.
Un timido tentativo di ricordarsi di loro era stato fatto dall’Autorità garante per l’energia elettrica, il gas e l’acqua, che aveva chiesto e ottenuto dal Governo il blocco dei distacchi delle utenze domestiche e del recupero delle morosità.
Peccato che questo blocco sia stato applicato solo fino al 17 maggio, ossia il periodo iniziale della pandemia, e che non sia stata predisposta alcuna proroga. Così le aziende che erogano le forniture, molte interamente o parzialmente pubbliche, hanno ripreso ad apporre i sigilli agli utenti che non sono in grado di pagare, privandoli di forniture essenziali che in nessun modo possono essere interrotte, come le normative europee e nazionali prevedono, ad esempio nel caso dell’acqua.
A questo dramma si aggiungono i recuperi coatti delle morosità, con rate di migliaia di euro, che rendono impossibile a famiglie spesso sotto la soglia di povertà di corrispondere il dovuto. Stiamo parlando di pensionati, che a malapena riescono a sopravvivere, ma anche di percettori del reddito di cittadinanza che hanno l’RDC come unica entrata e di disoccupati che non possono pagare perché sopravvivono con lavoretti occasionali.
Questa è la realtà che non fa comodo ricordare a chi ci governa e alle imprese che ci guadagnano, ma che noi vogliamo portare in un luogo emblema di questa ingiustizia sociale, come la sede di Acea, partecipata al 51% da Roma Capitale, multiutility quotata in Borsa che nel 2019 ha chiuso il bilancio con un utile netto di quasi 284 milioni di euro su ricavi totali per 3,19 miliardi.
Nonostante questi risultati né il Comune di Roma né il gruppo Acea hanno mostrato un minimo di sensibilità verso il disagio di centinaia di famiglie, continuando a scavare una fossa dalla quale difficilmente riusciranno a riemergere.
NO AI DISTACCHI DELLE UTENZE DOMESTICHE
BLOCCO DELLE MOROSITÀ SUBITO
MANIFESTAZIONE GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE ORE 11.00
PIAZZALE DEI PARTIGIANI c/o SEDE ACEA
USB Federazione di Roma