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STUDIO ISTAT: AFFITTI PIU' CARI DEL 72% DAL 2001. IL 68,5% DELLE FAMIGLIE ITALIANE E' PROPRIETARIA DELLA CASA IN CUI VIVE E IL 13,4% DI QUESTE PAGA IL MUTUO.

Roma,

Roma, 26 feb. (Adnkronos/Ign) - La casa si conferma il 'bene rifugio' per eccellenza in Italia: quasi il 70% delle famiglie infatti è proprietario dell'abitazione in cui vive. Ma chi è costretto a stare in affitto deve fare i conti con rincari nei prezzi del 72%.

Secondo i dati diffusi dall'Istat (riferiti al 2008) sono proprietarie dell'abitazione in cui vivono 16,9 milioni di famiglie (il 68,5% del totale) mentre 4,7 milioni (il 18,9%) vivono in affitto e 3,1 milioni (12,6%) dispongono dell'abitazione in usufrutto o a titolo gratuito.

La percentuale di individui che vivono in affitto e' considerevolmente piu' bassa rispetto alla media degli altri Paesi dell'Unione Europea (24,3% nella EU27 e 28,9% nella EU15). La diffusione dell'affitto e' maggiore tra le famiglie con i redditi piu' bassi e ben il 30,6% delle persone sole con meno di 35 anni di eta' e il 24,7% delle giovani coppie senza figli vive in affitto. Situazione analoga si riscontra nelle famiglie monogenitore, che vivono in affitto nel 26,7% dei casi (il 36,7% in quelle con figli minori) e per le persone sole di 35-64 anni, per le quali si rileva una quota di affittuari pari al 27,2%.

Le famiglie proprietarie di un'abitazione gravata da un mutuo rappresentano il 13,4% del totale (famiglie affittuarie, proprietarie e usufruttuarie). Questa situazione riguarda piu' spesso le famiglie di recente costituzione: le giovani coppie senza figli (36,6%), le coppie con figli minori (23,2%) e le persone sole con meno di 35 anni (19%). Le famiglie residenti in Italia vivono prevalentemente in appartamento (54,9%), mentre quelle che abitano in ville, villini o casali unifamiliari o plurifamiliari (con accessi indipendenti) rappresentano il 38,1%.

Sul fronte della casa però, i consumatori lanciano l'allarme e denunciano un boom di rincari che gravano in particolare sugli affitti, e quindi proprio su chi è già in più difficoltà.

Dal 2001 - denuncia Federconsumatori - i costi relativi all'abitazione sono lievitati del 72% se si ha una casa in affitto e del 22% per la casa di proprieta'.

Rispetto al 2008, registrano cali "leggerissimi" solo le voci relative ai costi di luce, gas e telefono. Per le case di proprieta', diminuiscono anche le rate dei mutui, con una spesa complessiva media di 888,80 euro, il 10% in meno rispetto al 2008. In costante crescita sono invece i costi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria.

L'Osservatorio Federconsumatori ha calcolato, inoltre, le variazioni del costo delle abitazioni e delle annualita' di stipendio necessarie per acquistare casa. Per un appartamento di 90 mq in una zona semicentrale di una grande area metropolitana, si e' passati da 15 anni di stipendio necessari nel 2002 a 18,4 anni nel 2009.

"Quello che emerge chiaramente da questo studio -dichiarano Federconsumatori e Adusbef- e' che la casa continua a rappresentare uno dei problemi piu' gravi del Paese, sia per quanto riguarda le abitazioni in affitto che per quelle di proprieta'. A registrare i maggiori disagi, inoltre, sono soprattutto i giovani che vogliono emanciparsi o che vogliono mettere su famiglia".

Per tali motivi, sostengono, "sarebbe necessario assumere provvedimenti rivolti a ridurre il costo dell'abitazione, soprattutto per i ceti piu' deboli, dotando il Piano per l'edilizia abitativa della necessaria provvista finanziaria. A tale fine -aggiungono- sarebbe opportuno che le imposte ricavate dal settore dell'edilizia residenziale pubblica, circa 180 milioni di euro annui, siano riversate allo stesso settore, contribuendo a creare un fondo costante nel tempo da incrementare con fondi regionali e locali, per far fronte alla pesante carenza di abitazioni per i ceti piu' deboli".