SVILUPPI ECONOMICI
Si è tenuta ieri, 26 marzo, la riunione tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali concernente la destinazione delle risorse finanziarie disponibili nel FUP per lo sviluppo economico del personale avente diritto per aver maturato un periodo di due anni di permanenza nella fascia retributiva.
L’accordo è stato sottoscritto da RdB perché prevede il passaggio per tutto il personale della PCM, attraverso procedure semplificate che si diversificano dalle precedenti prevedendo una valutazione dell’esperienza professionale, dei titoli di studio e del curriculum.
Questa Organizzazione Sindacale, infatti, da tempo insiste affinché la problematica connessa alla mancanza degli ordini di servizio in PCM venga superata, anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n° 194/2002 che pone come elemento fondamentale il provvedimento formale comprendente le mansioni svolte dal singolo dipendente.
L’accordo contiene altresì l’impegno dell’Amministrazione di presentare entro il 15 aprile p.v. una proposta di criteri generali per l’attuazione dei passaggi tra le aree, che tenga conto della validità triennale della graduatoria da utilizzare per le esigenze di professionalità e di copertura degli organici relativamente alla programmazione triennale dei fabbisogni.
La RdB ha fortemente criticato l’esiguità del numero dei posti - 52 totali di cui solo 26 riservati al personale interno – di conseguenza ritiene che la suddetta procedura, indicata anche dalla Finanziaria 2008, potrebbe rappresentare un rimedio che consentirebbe il passaggio dei dipendenti nell’arco di un triennio.
Riteniamo tuttavia che sia giunto il momento di introdurre l’Area Unica nel comparto PCM, proprio per ovviare anche alle molteplici problematiche causate dall’attuale inquadramento professionale in quanto lo stesso non appare funzionale né alle esigenze dell’amministrazione né a quelle dei lavoratori.
E’ indispensabile quindi la modifica dell’ ordinamento professionale finalizzata al superamento dei vigenti sbarramenti prodotti dai precedenti contratti che non hanno sanato il fenomeno del mansionismo, (uffici che richiedono una estesa polifunzionalità dei dipendenti ove la regola più diffusa è quella del “tutti fanno tutto”, con la conseguenza di una elevata flessibilità delle prestazioni professionali) né riconosciuto la maggiore professionalità acquisita dai dipendenti derivante dalla specificità organizzativa della Presidenza.
Roma, 27 marzo 2008
RdB/CUB P.I. Coordinamento Nazionale PCM
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