Nonostante l'aumento della domanda di servizi pubblici, dettato dall'impoverimento sociale causato dalla crisi della finanza che ha scaricato i propri effetti sul mondo del lavoro e sui cittadini, si rafforzano pesantemente le logiche delle privatizzazioni con miliardi di euro pubblici dirottati verso l’impresa privata, la cancellazione delle tutele, dei diritti, della rappresentanza per i lavoratori dei trasporti già aggrediti dallo stato di degrado generato dalla mala gestione nelle aziende pubbliche, emblematico il caso ATAM S.pa., dai miseri fallimenti delle privatizzazioni e dall'assenza di controlli da parte degli enti preposti.
USB, oltre ad opporsi alle logiche politiche di stampo neoliberista che considerano il Tpl uno strumento di arricchimento per la finanza e per l'impresa privata, ritiene necessario un rilancio di settore, quello del TPL, strategico per la crescita sociale ed economica di un territorio a chiara vocazione turistica come quello calabrese, per valorizzarne al meglio il patrimonio enogastronomico, culturale, storico e ambientale e che garantisca:
bisogni e i diritti dei lavoratori e lavoratrici del settore e dei cittadini utenti, il mantenimento del carattere pubblico delle società, a gestione regionale o direttamente statale;
la reinternalizzazione dei servizi già affidati, con garanzia dei livelli occupazionali;
la compatibilità sociale e ambientale, in quanto servizio essenziale al Paese;
la sicurezza dei mezzi per chi viaggia e chi lavora;
l'efficienza e l'integrazione dele diverse modalità per offrire nuove opportunità agli utenti;
risorse economiche certe e trasparenti;
buona e sana occupazione per i lavoratori e le lavoratrici del settore.
SU QUESTI PUNTI, I LAVORATORI E LE LAVORATRICI AUTOFERROTRANVIERI VOGLIONO CONFRONTARSI CON I TERRITORI.
L'iniziativa è indetta a sostegno di una prima azione di sciopero di 4 ore indetto dalla la segreteria nazionale per il 30 marzo 2015.