Il primo capitolo relativo al taglio degli organici si è concluso giovedì scorso. L’Amministrazione ha presentato alle OO.SS. il piano che, secondo quanto dettato dalla legge 148/2011, prevede il taglio del 10% delle spese al personale, propedeutico all’ulteriore taglio previsto dalla spending review (legge 135/2012).
“L’operazione chirurgica” affrontata dall’Amministrazione rimane ancora nei confini, sempre più stretti, della rassicurazione in termini di mobilità del personale. Siamo ancora nelle condizioni di poter affermare che i pochi esuberi saranno riassorbiti in breve con i pensionamenti. Ma allo stesso tempo quest’ultima operazione ha portato l’Ente, già fortemente decapitato da una politica decennale di tagli, ad un punto di saturazione: oltre questa soglia è impossibile non parlare di messa in mobilità del personale ed è impossibile garantire lo stesso servizio erogato all’utenza, sia in termini qualitativi che quantitativi.
Abbiamo espresso all’Amministrazione le nostre preoccupazioni in merito a questi due aspetti, preoccupazioni che abbiamo sentito essere proprie anche del Direttore Generale che le ha rappresentate e continuerà a farlo nel corso degli incontri alla Funzione Pubblica con i Ministeri vigilanti. Ma allo stesso tempo abbiamo registrato la totale assenza politica del Presidente De Felice che si è addirittura spinto a sostenere che, nel corso dell’incontro, non ha sentito proposte (!!!) da parte sindacale e che parlare di rischi della tenuta del servizio senza suffragare questa affermazione con dati certi, equivale solo a “fare piagnisteo”.
Non servono dati certi, o stime statistiche caro Presidente per capire cosa succederà se l’Ente sarà costretto ad affrontare anche la scure della spending: serve solo capire e conoscere un po’ più a fondo la realtà dell’Istituto, i servizi che eroga, le difficoltà che tutte le strutture affrontano quotidianamente per riuscire a dare risposte ad un’utenza che giustamente reclama i suoi diritti. Serve solo mettersi dalla parte dell’Istituto e dei suoi lavoratori, tagliando il cordone ombelicale con il Governo e dimostrando di non essere stato nominato per altri scopi.
Non abbiamo bisogno di un altro Super Presidente alla Mastrapasqua che si limita a tuonare dalle pagine dei giornali a tutela dell’Inps e dei suoi dipendenti, ma almeno di un Presidente che abbia capito dove è capitato e che dimostri nei fatti che il suo ruolo è quello di difendere l’Istituto. Per capire se le nostre proteste contro le politiche dei tagli adottati dal Governo devono essere rivolte non solo fuori dal palazzo, come la USB continua a fare, ma anche all’interno del nostro Istituto.
Aspettiamo il 24 data prevista per il prossimo incontro, nel frattempo invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’INAIL a partecipare alla manifestazione nazionale NO MONTI DAY del 27 ottobre per dire un forte NO alle politiche di questo Governo.
Roma, 22 ottobre 2012
USB P.I. - Coord. Naz. INAIL