Il prezzo che le lavoratrici ed i lavoratori dei settori telecomunicazioni e installazioni telefoniche hanno pagato e continuano a pagare alle politiche delle grandi imprese è ormai insostenibile.
I processi di innovazione tecnologica cancellano migliaia di posti di lavoro mentre contemporaneamente si comprimono diritti e salari; si intensifica lo sfruttamento del lavoro e l’autoritarismo aziendale dilaga grazie a forme di controllo sempre più pervasive. La politica delle esternalizzazioni, delle privatizzazioni e degli appalti al massimo ribasso hanno determinato un crescente impoverimento del lavoro per lasciare il posto alla guerra tra lavoratori.
TUTTO CIÒ È INACCETTABILE E VA FERMATO
La situazione di questi settori del mondo del lavoro è lo specchio fedele della deregolamentazione selvaggia operata in questi decenni grazie alle politiche dei governi e delle imprese. Tutto in nome di un capitalismo brutale che non accetta più regole e limitazioni.
Occorre reintrodurre rigidità e liberare il lavoro dalle subordinazioni a cui oggi è sottoposto. Servono atti concreti del governo perché ciò accada. Serve una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e una legislazione a tutela dei lavoratori che cancelli il subappalto e il massimo ribasso.
Per queste ragioni, dopo aver chiesto al Ministero dello sviluppo economico l’attivazione del tavolo di crisi, dichiariamo lo stato di agitazione del settore installazioni telefoniche che, per le sciagurate scelte delle grandi imprese committenti, rischia di trovarsi davanti ad una nuova stagione di pesanti ristrutturazioni.
Le recenti decisioni di Telecom, da questo punto di vista, con l’operazione scorporo rete e la dichiarazione di nuovi 6500 esuberi non possono che prefigurare scenari inquietanti.
LUNEDÌ 19 MARZO
4 ore di sciopero in uscita per tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore delle installazioni telefoniche
CHIEDIAMO DIRITTI, DIGNITÀ E RISPETTO
Unione Sindacale di Base Lavoro Privato