COMUNICATO STAMPA
La Corte di Appello di Roma, con sentenza (n.5694/2016) del 28 novembre scorso, riconosce ai lavoratori Coop il diritto di includere nell’orario dì lavoro il tempo impiegato nella vestizione/svestizione degli indumenti di lavoro. I Giudici condannano la Coop a riconoscere agli appellanti le differenze retributive derivanti dall’inclusione nell’orario di lavoro di ulteriori 20 minuti per ciascun giorno di effettiva presenza, otre accessori.
I Giudici hanno inoltre condannato Unicoop Tirreno alla rifusione delle spese di lite, che hanno liquidato in complessivi € 4.130 per il primo grado ed in complessivi €4.840 per il secondo grado di giudizio.
“Il ricorso è stato accolto dal giudice con una motivazione molto semplice – dichiara Francesco Iacovone dell’Esecutivo USB Lavoro Privato – che si richiama alla giurisprudenza corrente: se è il datore di lavoro a dirigere il tempo in cui e con cui indossare gli abiti da lavoro, dettandone il tempo e il luogo di esecuzione, l’operazione deve essere considerata parte del lavoro stesso e come tale retribuita”.
“Si tratta di una importante vittoria, – prosegue il sindacalista – anche perché ottenuta in completa solitudine rispetto agli altri sindacati di categoria. Ed ora ci prepariamo a respingere il piano industriale di un’azienda in profonda crisi, che prevede un dimagrimento dei costi che avrà impatto anche sugli organici. Insomma, che vorrebbe far pagare ai lavoratori le inefficienze dei dirigenti”
“Oggi abbiamo dimostrato ancora che la lotta paga e che l’arroganza delle multinazionali del commercio può e deve essere combattuta. Ringraziamo i nostri legali e i lavoratori che hanno riposto fiducia in noi” – Conclude Iacovone
USB Lavoro Privato