Sinceramente non capiamo come si possa perdere tempo, addirittura con un comunicato unitario a rispondere alle affermazioni di USB.
Dobbiamo definire il passaggio di fascia economica per il 75% del personale, l’Amministrazione non ci convoca e rinvia di un mese e mezzo l’intera procedura senza rispondere alle richieste scritte di sollecitazione inviate soltanto da questa organizzazione sindacale e gli altri che fanno si riuniscono, non per chiedere all’amministrazione di fare presto, non per incavolarsi che la procedura è stata rinviata ulteriormente ma per precisare che le notizie date da USB sono vere ma alcune considerazioni non risultano condivisibili. Ma chissenefrega non ce lo mettiamo! Se vogliamo dirla tutta, è grazie alla nostra battaglia, cominciata nel 2010, se oggi si parla di progressioni economiche, fosse stato per loro avremmo fatto, come alle Entrate, le posizioni organizzative con i soldi dei lavoratori.
Francamente di sindacati che si sperticano sia durante le riunioni per la sottoscrizione degli accordi, sia nei comunicati a trovare giustificazioni all’operato dell’Amministrazione ne abbiamo piene le tasche. Qualcuno ci spieghi poi perché a luglio 2011, le stesse organizzazioni sindacali, hanno sottoscritto con noi il passaggio di fascia economica di tutti i lavoratori del MEF e all’Agenzia del Territorio non si può fare.
Dicono, inoltre che le trattative dovrebbero essere filmate. Magari, con noi sfondano una porta aperta. Siamo pronti a rilasciare qualsiasi liberatoria ed inoltre rilanciamo chiedendo che si effettuino le riunioni in videoconferenza e siamo disposti a fornire noi le apparecchiature ed i server necessari. Avevamo chiesto di avere, a tutti i tavoli di trattativa (nazionali e regionali), anche RSU elette dai lavoratori ma le solite oo.ss. hanno fatto muro compatto contro questa proposta.
Mentre queste oo.ss. scribacchiavano, noi stavamo realizzato uno sciopero generale e generaizzato con una partecipatissima manifestazione contro le politiche distruttive del governo e contro i dettami europei che difendono lobby di potere, banche e multinazionali. Questa azione di contrasto, unica nel suo genere per l’ampiezza dei soggetti coinvolti, ha visto la partecipazione dei lavoratori dipendenti del pubblico impiego, del privato, precari, cassaintegrati, disoccupati, immigranti, senza casa, studenti, associazioni del bene comune e per l’acqua pubblica ed ha permesso di far comprendere che oltre ai sindacati collaborazionisti esiste in Italia un alternativa credibile e forte capace di smuovere centinaia di migliaia di lavoratori.
Ringraziando tutti coloro che hanno aderito allo sciopero e quelli che hanno realizzato la grande manifestazione romana, dimostrando concretamente che è possibile costruire un futuro diverso, ricordiamo a chi voglia rompere con le logiche concertative del passato che è possibile farlo nelle prossime due settimane presentando la propria candidatura nelle liste RSU organizzate da USB. Se ciò non sarà realizzato i lavoratori, in quell’ufficio, saranno costretti a sostenere, con il loro voto, le politiche sindacali di appoggio al governo che hanno introdotto in questi anni la valutazione (meglio detta leccaculagine), il blocco dei contratti e delle carrieer, la tassa sulla malattia, la soppressione di una giornata di ferie, l’allungamento dell’età pensionalbile, la diminuzione dei diritti sindacali, la mobilità coatta in caso di esubero e chissà quanto altro ci attende se non riusciremo a fermali.
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