Il rumore del silenzio di una parte consistente delle organizzazioni confederali al tavolo ISPRA quando si è discusso dello scippo dei 14 milioni destinati allo SVILUPPO ci ha sorpreso. Potevamo prevedere una difficoltà sulla spending review, visto che con l’intesa del 3 maggio l’hanno espressamente convenuta con il governo, ma su questa tematica non riuscivamo a costruire la motivazione. In fondo permettere all’amministrazione la devoluzione all’assicurazione di una somma che sarà utilizzata solo tra molti anni, non necessaria a pagare le liquidazioni dei prossimi 6-7 anni, non era scontata specie perché metteva in pericolo i precari, specie perché determinava l’utilizzo illegittimo da parte dell’amministrazione dei fondi del turn over. Turn over destinato all’implementazione dei laboratori per i quali invece esiste la 308!!.
E allora che ragionamento hanno fatto i sindacati collaborazionisti? Proviamo ad ipotizzarlo.
Il fondo INA dell’ISPRA è attualmente ricco di 14 milioni di euro che permettono di coprire le spese delle liquidazioni nei prossimi 6-7 anni (2 milioni per anno). Mancano al conteggio soprattutto i fondi che Enea non ha mai trasferito all’APAT (circa 17 milioni, ossia il 63% del totale), ma anche una manciata di milioni per i pochi lavoratori dell’ex ICRAM (comunque nei prossimi 10 anni è previsto solo un pensionamento) e vari altri non versati, per un totale di 27 milioni mancanti. Chiaramente un versamento che ISPRA DEVE FARE ma non si capisce perché tutto ora, al novembre 2012. Versando 14 milioni (il 58%) a festeggiare potrebbe essere solo l’INA che avrebbe 31 milioni su cui lucrare senza beneficio per i lavoratori (le cui liquidazioni sono conteggiate per legge e non per rendimento!).
E allora che interessi ci sono dietro?
Visto che nè l’amministrazione nè i lavoratori hanno un vantaggio, abbiamo analizzato i recenti avvenimenti. E l’unico fatto che ha attratto la nostra attenzione è la firma dell’accordo Aran su SIRIO.
SIRIO è il regalo che CGIL CISL UIL fanno alle assicurazioni, la devoluzione delle nostre liquidazioni al sistema finanziario. Una devoluzione che noi definiamo scippo, perché i soldi che entrano in quel calderone sono soldi persi, come dimostrato ampiamente dalle esperienze estere, persi nei meandri della finanza, sacrificati nei debiti pubblici mai pagati, nelle consulenze e nelle spese di gestione, dall’incapacità di chi siede, pagato, nei organismi di “mancato” controllo (tra cui CGIL CISL UIL) come dimostrato da varie inchieste giornalistiche e giudiziarie.
Ma che ci azzeccano i 14 milioni della 308 ISPRA con i fondi degli assicuratori sindacali?
Forse, dopo la firma di Sirio qualcuno nelle alte sfere di ISPRA abbia legato il buco su INA con uno scenario fantascientifico? In altre parole, se CGIL CISL UIL convincessero tutti i dipendenti ISPRA a farsi scippare il TFR come farebbe l’INA che ha solo 14 milioni?
Si sappiamo che si tratta di un ipotesi ma il “rumore del silenzio” di CGIL e CISL ci ha fatto pensare.
Che tutela per i lavoratori c’è se togliere i 14 milioni mette in pericolo contratti a tempo determinato e le funzioni dell’ente? Perché stanno zitti.
E la scintilla si è accesa!
Il decreto di venerdì indubbiamente risolve. Si torna al TFS. Alla faccia dei fondi, dei sindacati collaborazionisti e delle assicurazioni.
I 14 milioni li rivogliamo! Subito!