Nonostante il calo dei ricavi (Ebitda) per l’anno 2020 in TIM e nelle aziende del gruppo, si è raggiunto gli obbiettivi prestabiliti sulla base dei criteri definiti nell'accordo sindacale del 18 luglio 2019, anche grazie alla sterilizzazione dagli “oneri non ricorrenti negativi” che si sono generati a causa dell’impatto non previsto del Covid.
Come d’accordi nella busta paga del mese maggio 2021 sarà erogato il Premio di che sarà uguale per tutte le aziende del gruppo tranne che per TI SPARKLE e TELECONTACT CENTER
Si ripropone come quanto già successo un paio di anni fa, di poter convertire tutto o in parte il Premio di Risultato 2020 in servizi di Welfare, come previsto a livello legislativo (Legge n. 208 del 28 dicembre 2015 e successive modifiche ed integrazioni).
Ci preme ricordare che a fronte del vantaggio fiscale, la parte di PDR convertita in “Special Welfare” non viene coperta dai contributi previdenziali.
Come USB evidenziamo come la scelta dell’adozione del welfare aziendale, rafforza ulteriormente il welfare privato e quindi accelerando il percorso di indebolimento della sanità pubblica come servizio universalistico, cosa ancor più grave alla luce della pandemia di Covid.
Vincola la fruizione dei voucher presso esercizi predeterminati, impedendo che lo stesso possa essere speso liberamente, favorendo sempre di più chi gestisce e governa le piattaforme digitali per i servizi welfare.
Il welfare aziendale implica un taglio delle risorse statali destinate a tutto ciò che è servizio pubblico, accelerando la crescita di servizi welfare privati
Mentre TIM ottiene vantaggi fiscali per lo Stato meno entrate e la privatizzazione dei servizi