Continuano le azioni di cosiddetto “ripristino della legalità” nei quartieri popolari, che in realtà vogliono coprire le responsabilità per l'assenza a Roma di una politica della casa.
Sgomberata giovane famiglia con tre figli che aveva perso la casa per non aver potuto pagare il mutuo.
Mercoledì mattina all’alba, a Tor Bella Monaca, le forze dell’ordine hanno messo in atto una nuova azione di polizia sull’onda delle precedenti.
Purtroppo, però queste azioni definite di “ripristino della legalità” contro i ‘sodalizi criminali’ in realtà si stanno trasformando spesso in sgomberi di famiglie che hanno occupato un alloggio per necessità.
Per questo, al contrario dei proclami di certa parte della politica e di alcuni mezzi di informazione, vogliamo raccontare la storia di chi sia in realtà una delle famiglie sgomberate e additata come illegale o peggio ancora ‘criminale’. È la storia di molti lavoratori che non riescono più a pagare l’affitto o il mutuo e per questo si trovano costretti ad occupare un alloggio pubblico, visto che la politica della casa a Roma è stata cancellata.
La giovane famiglia è composta da genitori con tre figli, di cui due minori e uno con disabilità. Anni fa avevano comprato casa con la prospettiva di un futuro sereno e immaginando un progetto di vita che desse serenità anche ai propri figli. Invece non sono riusciti a pagare il mutuo e la banca ha pignorato l'immobile. Hanno provato a cercare casa in affitto ma senza risultato visti gli alti prezzi sul mercato. Alla fine, lo scorso anno, non avendo altre vie di uscita, hanno occupato un alloggio Ater tenuto vuoto. Si sono autodenunciati con la speranza, per assurdo, di essere tutelati.
Questa è la storia di una famiglia che ieri mattina è stata buttata in mezzo alla strada senza alcuna soluzione alternativa.
Non possiamo accettare una simile narrazione di un problema tanto importante come il bisogno di casa, soprattutto da parte di chi è al governo da anni e non ha voluto mai affrontare il problema della casa che vivono decine di migliaia di famiglie romane. Additarle come facenti parte di ‘sodalizi criminali’ è il modo per nascondere questa verità.
La politica continua a nascondersi dietro ad azioni di polizia per non affrontare il problema e dare una soluzione alle migliaia di famiglie in precarietà abitativa, a cui presto si aggiungeranno le altre 4500 famiglie sotto sfratto per morosità, che presto andranno ad ingrossare le fila dei disperati.
Decenni di mancati investimenti sull’edilizia pubblica, insieme alla complicità con la rendita parassitaria e gli speculatori, stanno producendo i danni che vengono raccontati come “ripristino della legalità”, ma che al contrario dimostrano tutta l’incapacità politica di leggere la realtà e cioè che migliaia di famiglie sono scivolate nella povertà e anche il ceto medio oggi si trova nella condizione di non poter far fronte alle spese di affitti, mutui e bollette.
Di fronte a questa verità ricordiamo che nel PNRR non c’è un euro per l’edilizia pubblica, mentre il dato stimato del bisogno di case popolari in Italia è di circa un milione di unità.
Le soluzioni, intanto, nella nostra città ci sarebbero: censimento puntuale delle proprietà pubbliche inutilizzate, nuovo piano casa regionale, blocco della vendita degli alloggi popolari, trasparenza e possibilità di accesso all’edilizia agevolata.
Sarebbe già una prima risposta a migliaia di famiglie che ogni giorno lottano per sopravvivere.
E il dato sconcertante è che la politica fa finta di niente!
Asia-USB Tor Bella Monaca
Roma 24-2-22