LA QUESTIONE SALARIALE a Tor Vergata:
SI CERTIFICA L'EMERGENZA SALARIALE MA SI RINVIA LA SOLUZIONE
I contenuti dell'accordo
Mercoledì 21 maggio si è svolta la contrattazione decentrata che ha portato alla definizione di un accordo articolato essenzialmente su tre punti:
1)La modifica "dell'Avviso di selezione per le progressioni verticali";
2)il consolidamento dell'incremento dell'indennità di professionalità;
3)l'impegno delle Parti a "verificare la possibilità" di incrementare nel futuro le indennità accessorie, recuperando risorse "mediante la previsione di quote aggiuntive, concordate per ciascun anno, sulla base delle eventuali somme risultate disponibili, ad esercizio concluso, sul fondo ex art. 67.
Le considerazioni
E' evidente che un accordo di tale natura accoglie solo molto parzialmente le richieste unitarie che erano state elaborate e diffuse in sede assembleare. Per costatarlo è sufficiente fare una semplice comparazione con quanto recita il comunicato unitario che illustrava al Senato Accademico le proposte dei lavoratori. Allo scopo si allega il comunicato in oggetto.
Dal confronto emerge in modo insindacabile che ad essere penalizzate sono state innanzitutto lecorrette relazioni sindacali; che avrebbero dovuto favorire l'avvio di un metodo di lavoro a garanzia dei diritti e delle tutele dei lavoratori. L'accordo, invece, rimanda alla discrezionalità dell'amministrazione. Nessuna certezza per tutti gli altri punti della rivendicazione.
Un punto solo è stato pienamente accolto: quello relativo al consolidamento degli incrementi dell'indennità di professionalità.
L'esito positivo degli altri punti è stranamente delegato ad una futura disponibilità di risorse da reperire: viene così rinviato a domani quello si poteva fare oggi. Vi è poi un contrasto tra l'urgenza della motivazione, considerata l'emergenza salariale e i tempi di soluzione: procrastinati ad un futuro con tanti se e ma&. L'impegno a reperire fondi, preso tra le parti smentisce clamorosamente la tesi accusatoria sostenuta in sede di Commissione Tecnica, dove si asseriva che non è compito del Sindacato fare di conto e adoperarsi per reperire risorse.
Le conclusioni
Preso atto di ciò, la componente RdB della RSU (ovvero RSU-RdB) e il rappresentante del Cisapuni hanno chiesto di inserire una nota a verbale che testualmente dichiarava: "non abbiamo nessun pregiudizio a firmare l'ipotesi di accordo, ma solo dopo averlo sottoposto alla valutazione dei lavoratori, poiché, a nostro giudizio, non corrisponde pienamente alle richieste che i lavoratori avevano manifestato in sede assembleare e non rappresenta una mediazione accettabile rispetto alle loro aspettative".
Il delegato territoriale della CGIL, esterno alla comunità dei lavoratori di "Tor Vergata" e alla RSU, si è subito energicamente espresso per ricordare al Prof. Vallebona che tale dichiarazione non poteva essere né pronunciata, né messa a verbale. Il delegato ha sollevato "questioni" di regolamenti interni alla RSU d'Ateneo che impediscono la verbalizzazione di dichiarazioni espresse dalla minoranza dell'organismo elettivo. Solo il rappresentante Cisapuni ha potuto far notificare le osservazioni a verbale. Una singolare pratica democratica sulla quale è bene prendere piena coscienza.
A breve saranno comunicate le forme di consultazione democratica promosse per raccogliere il parere dei lavoratori su questo accordo in previsione della sottoscrizione definitiva dell'accordo.