Mentre ancora ci sono oltre mille case Atc vuote, in attesa di ristrutturazione ed assegnazione, ieri a Torino hanno iniziato a sgomberare le case occupate della zona di via Sospello.
Un gesto vergognoso che dimostra come, in un momento storico in cui la problematica abitativa continua ad aggravarsi a causa del carovita, le priorità del Comune di Torino, dell'Assessorato alle politiche sociali ed abitative e della Regione Piemonte continuino ad essere solo gli sgomberi e gli sfratti, in perfetta continuità con le precedenti giunte.
Quello che è successo ieri è infatti la quotidianità di una metropoli come Torino che da anni si candida puntualmente ad essere la capitale degli sfratti. Il 14 giugno l'assessore Rosatelli aveva detto che le famiglie con minori o in situazione di fragilità sociale non sarebbero state sgomberate e che sarebbe stato suo interesse tutelare e allargare il diritto all'abitare. Parole le sue che continuano ad andare in contraddizione con la quotidianità di questa città.
Una quotidianità che è il momento di rompere, organizzandoci collettivamente affinché il diritto all'abitare venga realmente garantito a tutti.
Le case popolari sgomberare sono attenzionate da ingenti fondi provenienti dal PNRR che mirano alla riqualificazione di tutta quella zona: sgomberi allora non casuali che mettono in luce all'utilizzo di quei fondi, ovvero la prosecuzione della negazione di un diritto sociale fondamentale come quello del diritto alla casa, una negazione tutta a vantaggio dell'interesse speculativo che investe tutte le città.
La problematica abitativa non si risolve con sfratti, sgomberi e pignoramenti, ma investendo in edilizia residenziale pubblica e calmierando le bollette. La violenza con cui le persone sono state scaraventate via dalle proprie case lo abbiamo visto anche a Padova oggi, dove addirittura la polizia ha alzato i manganelli contro le famiglie oramai senza più un tetto.
Le parole di Marrone che elogia il governo Meloni dicendo che l'aria è cambiata deve essere per noi un ulteriore motivo per mobilitarci e organizzarci per un reale diritto all'abitare: soprattutto in vista dell'impennata che avrà il mercato degli alloggi privati (a Torino si prevede un aumento di oltre il 20%) sempre più c'è l'urgenza di ampliare la disponibilità dell'edilizia residenziale pubblica.
Asia-USB Torino