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Editoriale

Toyota Carrelli Elevatori: i lavoratori non possono scegliere come gestire il proprio tempo e la propria vita.

Bologna,

Dopo anni in cui l’azienda chiedeva la flessibilità dei lavoratori per far fronte a diverse problematiche produttive e/o organizzative, ieri 19 dicembre è stato raggiunto l’accordo: Usb contraria da sempre all’uso di questo strumento perché rende i lavoratori come “fisarmonica” ha detto No.

 

La delegazione Usb ha partecipato, come sempre, al tavolo di trattativa e raggiunto diversi accordi con l’azienda, ma questa volta le posizioni sono rimaste molto distanti.

 

L’azienda ha chiesto di lavorare 30 ore in più tra gennaio e marzo, nonostante inizialmente avesse espresso criticità produttive dovute alla mancanza di materiale proveniente dal Giappone.

 

L’accordo prevede che le 30 ore vadano in una banca ore apposita con l’aggiunta di ulteriori 18 ore finanziate dall’azienda che verranno utilizzate per coprire diverse giornate di chiusure collettive imposte per fa-re fronte a necessità aziendali.

 

Come Usb avevamo chiesto di utilizzare il pacchetto di quelle ore per sperimentare una riduzione d’orario estivo per far fronte al continuo innalzamento delle temperature, motivo per cui USB sostiene ogni volta Fridays for Future con la proclamazione dello sciopero generale, che i lavoratori sono costretti a subire poiché all’interno dell’officina non vi è un adeguato impianto di abbattimento della temperatura. Tale sperimentazione avrebbe dovuto svolgersi da metà giugno fino alla chiusura collettiva di agosto. Tutto ciò previo decisione dei lavoratori tramite referendum. Cosa che l’azienda ha rifiutato imponendo le proprie date.

 

I termini dell’accordo sono stati illustrati nell’assemblea dei lavoratori, che su 560 se ne sono presentati poco più di 100. Assemblea concitatissima alla fine della quale quasi tutti i lavoratori hanno abbandonato la sala contestando l’accordo. L’accordo è stato comunque fatto votare per alzata di mano ad una 50ina di lavoratori, praticamente spaccati a metà. Una votazione farlocca, vista l’importanza della tematica. Usb aveva chiesto un referendum a voto segreto.

 

È stato tutto l’impianto dell’accordo che non ci ha convinto e ci ha portato a decidere di non firmare, l’azienda ha preteso di gestire obbligatoriamente il tempo e la vita dei lavoratori di Toyota.

 

Bologna, 20 dicembre 2019

 

USB LAVORO PRIVATO