L’azienda USL di Bologna è intervenuta sulle misure di sicurezza adottate da TPER di contrasto all’epidemia COVID19: accertate carenze rispetto alle paratie di protezione per gli autisti ma rimane aperta la questione dell’apertura della porta anteriore, il distanziamento del posto guida e l’effettivo rispetto della percentuale di passeggeri.
Per le autorità sanitarie, come si legge nella loro nota, le misure intraprese finora da TPER sarebbero sufficienti (se rispettate) per permettere la deroga all’obbligo di chiusura della porta anteriore e del cordolo di distanziamento tra passeggeri e autista.
Ricordiamo che le altre aziende di trasporto pubblico, come ad esempio la START Romagna, giustamente, non hanno derogato a queste evidenti regole di sicurezza raccomandate nei protocolli.
In maniera contraddittoria, se da una parte si consente la deroga, dall’altra l’USL segnala la necessità di adeguare le installazioni di protezione in plexiglass su alcuni mezzi (perché troppo basse o troppo corte) ma non definisce su quanti, quali gruppi e tipologie di autobus si debba intervenire.
Inoltre, da quello che ci risulta, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza non sono stati assolutamente coinvolti nei sopralluoghi insieme agli ispettori dell'AUSL.
La USB aveva inviato una particolareggiata e motivata segnalazione alla stessa USL su varie carenze ed organizzato mobilitazioni e scioperi: su questo constatiamo il grave disinteresse delle autorità sanitarie ai danni dei lavoratori e dell’utenza.
Ribadiamo la nostra posizione a riguardo: per migliorare le misure di protezione del contagio la porta anteriore deve restare chiusa, non solo per il distanziamento dell’autista ma anche per la migliore gestione dell’effettivo rispetto della percentuale di carico dei passeggeri.
La USB ribadisce la fondatezza e la giustezza delle richieste e delle azioni di lotta e denuncia e sottolinea che l’applicazione di tali misure sono a garanzia della salute non solo del personale TPER ma per tutta la cittadinanza.
USB-LP TPER