Alla presenza della presidente Tesei e dell’assessore ai trasporti Melasecche, si è svolto giovedì 10 giugno l'incontro in Regione Umbria con il consueto risultato del nulla di fatto.
La Regione Umbria conferma la nuova gara di appalto per la gestione del trasporto pubblico locale regionale mettendo sul piatto sessanta milioni di euro senza accettare un confronto dialettico sulla parte economica e sulla strategia per un tpl capillare che risponda alle reali esigenze del territorio.
Mentre l'ente Regione si è limato a vantare i propri successi, l'Unione Sindacale di Base ha ribadito il valore strategico del tpl, soprattutto per la parte più debole della popolazione umbra: precari, disoccupati, studenti, pensionati ponendo la problematica del costo del servizio per i cittadini.
Finché un servizio pubblico essenziale sarà assoggettato alla logica del profitto, chi ne pagherà le conseguenze sarà innanzitutto la sicurezza del servizio, la qualità e l'efficienza che penalizzerà l'utenza tutta e soprattutto le fasce sociali più deboli; per questo USB è tornata a porre sul tavolo la necessità della costituzione di una azienda unica, pubblica regionale.
È necessario restituire ai cittadini un trasporto pubblico capillare, su base ferro-gomma, fare investimenti di natura ambientale che siano da ponte per l’Umbria verso tutte le altre regioni limitrofe.
Le nostre proposte non hanno incontrato parere favorevole né dalla la parte politica ed istituzionale tanto meno tra le altre sigle sindacali, sicuramente più impegnate a governare gli eventi che a cercare di modificarli.
Per USB, un trasporto pubblico locale deve tornare nella gestione pubblica, assicurare la qualità del servizio per i cittadini, l’avanzamento delle condizioni salariali e di sicurezza dei lavoratori.
RSU IN BUSITALIA Gianluca Liviabella
FEDERAZIONE REGIONALE USB Emanuele Salvati
Perugia, 10/06/2021