Non collaborazione: questa è la parola d'ordine che hanno scelto di darsi i lavoratori ATAC di Roma, ad iniziare dagli operai della manutenzione che, applicando alla lettera le regole sulla sicurezza dei mezzi su rotaia e non dando disponibilità agli straordinari, di fatto arrestano un terzo del servizio programmato.
La protesta, legittima e spontanea, potrebbe avere “effetto domino” sul servizio su gomma sia della capitale che dell’intera regione. Un servizio svolto con vetture inadeguate alle esigenze reali di trasporto passeggeri, quotidianamente sovraffollate senza alcun rispetto delle normative del codice della strada e della sicurezza del servizio.
All’assessore Aurigemma, che ancora una volta tenta di mettere i lavoratori contro i cittadini, ricordiamo che ogni giorno, pur di garantire il servizio, operai e conducenti sono costretti a soprassedere alle fondamentali regole di sicurezza. Regole che invece sarebbe compito delle istituzioni e delle aziende di far garantire al fine di tutelare la sicurezza di lavoratori e passeggeri, cominciando dalle manutenzioni e finendo con la giusta programmazione del servizio, che non può essere basato sul costante ricorso agli straordinari.
Nello stesso modo non è logico ricorrere alla manutenzione dei mezzi attraverso esternalizzazioni, appalti e acquisto materiali con cui, nell'indifferenza delle aziende e delle istituzioni locali, si continua a depredare il denaro pubblico.
Eppure si ha la faccia tosta di parlare di tagli al servizio di trasporto pubblico, di privatizzazione; mai di uno sviluppo reale, onesto e trasparente del settore, che dovrebbe soddisfare il diritto inalienabile della mobilità. Un diritto che istituzioni ed aziende intendono tutelare solo in caso di mobilitazioni della categoria, ma che gli autoferrotranvieri vorrebbero esercitare tutti i giorni con dignità, efficienza e sicurezza, nel pieno rispetto dell'utenza.
E’ con questo spirito che gli autoferrotranvieri hanno partecipato massicciamente in tutto il Paese allo sciopero di 24 ore proclamato da USB lo scorso 7 novembre; con questo stesso spirito i lavoratori continueranno a mantenere alta la mobilitazione.
Aderente
alla FSM