Sono arrivati da Borghesiana, Montestallonara, Spinaceto e Piansaccoccia. Una delegazione è stata ricevuta dall'assessore Refrigeri: "Lavoreremo a un provvedimento per mettere fine a questa situazione“
Affitti più alti del dovuto, servizi inesistenti, opere di urbanizzazione mai terminate, ricorsi al Tar. A distanza di ormai oltre due anni dalla ribalta dello scandalo degli 'affitti gonfiati' e di qualche mese dalla pubblicazione delle tabelle con gli importi corretti da parte del Comune di Roma e della Regione Lazio, nei quartieri di edilizia agevolata della Capitale, conosciuti come Piani di Zona, la situazione è tutt'altro che risolta. Questa mattina gli inquilini del Coordinamento dei Piani di Zona della Capitale sostenuti dal sindacato di base Asia Usb hanno presidiato la sede della giunta regionale del Lazio in via Rosa Raimondo Garibaldi chiedendo “il ripristino della legalità e l'applicazione delle convenzioni firmate”.
Denuncia Angelo Fascetti di Asia Usb: “Molte delle cooperative di costruzione hanno gonfiato gli affitti e i valori di vendita al metro quadro non togliendo il finanziamento pubblico dai prezzi massimi di cessione e inserendo il costo di migliorie che erano già previste per legge” denuncia. “Non hanno presentato i piani finanziari come previsto per legge, tutto questo senza che il Comune applicasse le sanzioni previste tra cui il rientro in possesso degli immobili; in alcuni casi sono stati consegnati alloggi che non possiedono l'abitabilità” spiega il sindacalista. “Non mancano casi di sfratti per famiglie che non riescono a pagare quei canoni; alcune case sono state vendute, altre invece stanno per essere conferite a dei fondi immobiliari” racconta.
Da Montestallonara a Borghesiana passando per Piansaccoccia, Spinaceto, La Storta, via Longoni. L'indignazione in piazza è tanta. Quartieri diversi con situazioni analoghe accomunate da disagi quotidiani dovuti alla mancanza di servizi e a un tetto sulla testa “attorno al quale non c'è trasparenza” il commento unanime. Monica Polidori è il presidente del Comitato di Montestallonara, piano di zona che sorge nei pressi della Pisana, non molto distante dalla sede del consiglio regionale del Lazio. “Abito lì dal 2010 e non abbiamo ancora strade, illuminazione pubblica, fogne e l'allaccio dell'acqua. Manca il gas e siamo costretti a utilizzare le bombole del gpl che costa molto di più e che ci costringe a rimanere al freddo per risparmiare” racconta. “In molti hanno addirittura comprato case che stanno pagando da quattro o cinque anni ma dove non possono entrare proprio perché mancano i servizi”. Come se non bastasse “ci hanno anche chiesto di versare la Tasi. Come faccio a pagare per servizi che non ho?” denuncia Polidori che conclude: “Una situazione aggravata dal fatto che sono diversi i casi di alloggi venduti con prezzi che non corrispondono alle tabelle elaborate dal Comune”.
IL VIDEO - Il caso limite di Montestallonara: "Senza fogne nè allaccio del gas"
Non molto distante da Montestallonara, il piano di zona di Ponte Galeria, tra via Lorenzo Allevi e via Aldo Bibolini, realizzato con i finanziamenti del ministero delle Infrastrutture destinati a favorire l'accesso ad alloggi a prezzo calmierati per membri delle forze dell'ordine. Roberto Bresciani vive lì da circa 5 anni: “Molte famiglie che avevano avuto accesso perché impiegate nelle forze dell'ordine sono andate via perché non riuscivano più a pagare affitti così alti. Paghiamo circa 720 euro al mese a fronte di un canone che dovrebbe aggirarsi intorno ai 340 euro. Una situazione che non siamo riusciti a risolvere nemmeno con la pubblicazione delle nuove tabelle” puntualizza. Gli inquilini contestano anche il prezzo massimo di cessione e l'ammontare delle spese condominiali: “Tra gli 80 e i 90 euro al mese”.
Come altre zone della Capitale anche a Ponte Galeria con le forti piogge ha subito disagi e allagamenti. Racconta Simona Ficcardi, presidente del comitato di zona: “Con l'alluvione del gennaio del 2014 molti degli alloggi seminterrati, nati come cantine e poi regolarmente condonati, si sono allagati. Così come è rimasta chiusa l'unica strada d'accesso ai nostri palazzi che li circonda come un laccio circolare. Inutile dire che attendiamo da anni la realizzazione del progetto di un ponte che, passando sopra alla vicina ferrovia, ci possa collegare direttamente a via della Magliana. Non lo realizzeranno a breve perché, ci dicono dall'amministrazione, mancano i soldi”.
Da Ponte Galeria a Piansaccoccia, in via Alberto Tallone, un piano di zona pensato per circa duemila abitanti. Anche qui i residenti lamentano di aver acquistato o pagato per anni canoni di locazione a prezzi superiori al dovuto. Sergio Cappucci è il segretario del comitato di quartiere: “Tra noi ci sono anche casi di persone che circa quattro anni fa hanno “acquistato”, cioè siglato rogiti con patto di futura vendita, le proprie abitazioni ai pressi validati dal comune in tabelle definitive con il prezzo massimo di cessione e il canone mensile. Oggi invece dopo la revisione da parte del Comune di nuove tabelle con i prezzi di affitto o vendita più contenuti, si ritrovano a pagare mutui per case che avrebbero dovuto pagare molto meno” denuncia. Anche qui non mancano disagi con i servizi. Bastano due esempi: “Per far arrivare la fibra ottica ci siamo autotassati mentre il trasporto pubblico non potrà arrivare fino a quando strade e marciapiedi non saranno completate” denuncia. Infine: “Dal 2012 attendiamo che venga avviato il terzo stralcio di opere pubbliche per circa 2 milioni e 700 mila euro dei lavori di urbanizzazione, ma ancora la delibera non è stata approvata dall'amministrazione comunale”. In piazza anche gli inquilini del piano di zona di via Fillia dove “i prezzi sono stati adattati alle nuove tabelle comunali ma continuiamo a pagare un condominio a nostro avviso troppo alto” e quelli di Borghesiana-Pantano: “Per una casa di 45 metri quadrati pago 630 euro più spese di condominio senza considerare che alcune abitazioni hanno garage inagibili o pannelli solari mai attivati. Tutte 'migliorie' che ci sono state fatte pagare anche se erano previste per legge".
In tarda mattinata una delegazione di inquilini, accompagnati da Angelo Fascetti di Asia Usb, ha incontrato l'assessore alle Politiche Abitative della Regione Lazio Fabio Refrigeri. Spiega Fascetti: “Entro il 10 gennaio verrà convocato un nuovo tavolo per arrivare a stendere una norma che metta fine a questa situazione. Un provvedimento volto ad annullare le convenzioni e che prevede per chi ha le possibilità economiche l'acquisto mentre per chi non può comprare l'acquisizione da parte dell'Ater” spiega Fascetti.
A sostegno degli inquilini dei piani di zona anche il consigliere del XI municipio del Movimento cinque stelle Alessio Marini: “E' inaccettabile pensare che il bisogno di alloggio di queste persone venga trattato così. Anche perché con un po' più attenzione si poteva evitare di arrivare a un punto come questo” afferma. “Anche se il municipio non ha responsabilità dirette è colpevole di non aver vigilato abbastanza su ciò che è accaduto nel suo territorio per tutti questi anni”.