È riuscito lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale proclamato per la giornata odierna dall’Unione Sindacale di Base. Alte ovunque le percentuali di adesione dei lavoratori, che si sono riconosciuti nella piattaforma USB incentrata su: sicurezza, degli autoferrotranvieri e del pubblico; rinnovo del contratto; contrasto all’attacco in corso ai diritti dei lavoratori.
A seguire un primo quadro delle percentuali di adesioni durante i turni del mattino (Liguria, Sardegna e Sicilia sono escluse dall’agitazione per decisione della Commissione di garanzia), percentuali destinate a salire nel pomeriggio.
A Roma la media di adesioni allo sciopero in superficie è del 35%. Ferme la metro C e la Termini-Centocelle, servizio fortemente ridotto sulla Roma-Lido, ridotto sulle linee A e B della metro e sulla Roma-Viterbo.
Massicce le adesioni in Campania: 70% nell’ATC di Capri, disagi anche per gli utenti di AIR mobilità, CTP ed EAV. In ANM, dove lo sciopero nazionale era concomitante con la mobilitazione aziendale, hanno incrociato le braccia il 60% dei lavoratori delle funicolari e del servizio su gomma. Chiuse le funicolari di Montesanto, Chiaia e Centrale. Disagi anche sulla linea ALIBUS per la cancellazione di 10 corse. Totalmente cancellata la nuova linea 204.
Plebiscitarie le adesioni a Bologna e provincia, intorno all’80%, con i lavoratori che hanno dato vita a un presidio davanti alla Prefettura. A Ferrara ha incrociato le braccia il 35% del personale, mentre nelle province servite dal consorzio Seta si tocca il 40%.
In Friuli-Venezia Giulia le adesioni al mattino hanno raggiunto il 50%.
A Pesaro Urbino la percentuale di lavoratori che hanno scioperato è del 40%.
USB ribadisce che dalla crisi profonda nella quale le scelte sciagurate della politica hanno precipitato il trasporto pubblico locale si esce soltanto:
- rendendo possibile un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore;
- intervenendo e modificando la logica, assurda, per la quale si vogliono affrontare le complesse problematiche del Trasporto Pubblico Locale agendo esclusivamente sui costi e sui possibili risparmi attraverso i tagli al servizio, aumentando i carichi di lavoro senza porsi in modo costruttivo nei confronti delle reali esigenze del territorio né, tanto meno, delle condizioni di lavoro imposte;
- intervenendo e modificando l'ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede però bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato (quando pagato) garantendosi però profumati profitti.
Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato – Trasporto Pubblico Locale