Lunedì 4 settembre poco dopo le ore 7, si è sfiorata una tragedia in Autolinee Toscane. La vettura K4012, attualmente in dotazione al deposito di Rosignano, stava per imboccare la variante Aurelia a Donoratico, diretta alle acciaierie di Piombino, quando un grosso pannello si è staccato dal soffitto della cabina di guida cadendo sulla testa e le braccia dell’autista che, miracolosamente, è riuscito a liberarsene con un braccio, mantenendo con l’altro il controllo della vettura.
Fortuna ha voluto che si trovasse ancora sulla rampa di accesso alla superstrada e che la velocità fosse, pertanto, ancora ridotta. Diversamente, appena pochi minuti dopo, quando già si fosse trovato in superstrada a una velocità di almeno 70km all’ora, con l’intensità del traffico di questi giorni su quella tratta, non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere. Siamo comunque certi di non esagerare affermando che si è rischiata la tragedia.
Allo stesso modo, non abbiamo alcun timore nel dirlo, siamo certi che occorrerà che un qualsiasi giorno, meno fortunato, accada invece qualcosa di molto grave perché finalmente si affrontino le annose criticità, in termini di sicurezza, delle vetture con cui noi lavoriamo e l’utenza viaggia ogni giorno. Il parco veicolare dell’area livornese, in particolare, ha l’età media tra le più alte su tutto il territorio nazionale e la vettura in oggetto, quella del fatto di questa mattina, ha circa trent’anni (30) di servizio. Si tratta di vetture, e ne esistono altre uguali, per le quali già da tempo è impossibile reperire ricambi e che vengono “rattoppate” alla meno peggio col materiale che si ha a disposizione, su strutture oramai irrimediabilmente deteriorate, perfino marce, e con l’esigua forza lavoro ormai rimasta al reparto manutenzione a seguito del progressivo smantellamento degli ultimi anni.
Noi denunciamo da sempre questo stato di cose, ma inutilmente. C’è poi un altro aspetto, oltre alla vetustà dei mezzi, che merita una riflessione e che impone delle domande: quello della modifica arbitraria a parti delle vetture e dell’installazione di apparecchiature di vario tipo, spesso con soluzioni quantomeno discutibili (a volte perfino grottesche) riguardo al posizionamento e alla modalità d’installazione. Sul pannello caduto stamani in testa al conducente era stata recentemente installata una telecamera di sicurezza, giusto per fare un esempio più che concreto. Questa telecamera, non esattamente minuscola, ha certamente un peso che, ovviamente, non era previsto in fase di progettazione degli ancoraggi del pannello. Chi ha verificato, ci chiediamo, che non fossero opportune delle modifiche agli ancoraggi per reggere il peso aggiunto, e che la struttura del soffitto fosse sufficientemente “sana” (quasi certamente, non lo era) per consentire la modifica?
Perché, a noi, non risulta che esistano protocolli aziendali al riguardo, ovvero specifici per le lavorazioni che modificano e aggiungono parti alle strutture preesistenti delle vetture, né per il controllo e la successiva verifica della funzionalità e della sicurezza nel tempo. Sembra anzi che, allo stato, siano demandate alla professionalità e al buon senso del manutentore l’insieme di tutte quelle valutazioni che spetterebbero a un ingegnere, e questo non sarebbe accettabile. Ci sbagliamo forse?
Intanto, sulla caduta di pannelli durante il servizio, in punti diversi e su diverse tipologie di vetture, si potrebbe già scrivere un libro, e di questo siamo assolutamente certi. E ancora ci chiediamo, aldilà delle gravi responsabilità di Autolinee Toscane per tutto quanto fin qui detto: per quale ragione queste modifiche e/o installazioni non vengono sottoposte alla valutazione della Motorizzazione Civile, come avviene per qualsiasi minima modifica di un qualsiasi veicolo di proprietà di un privato cittadino? I conducenti hanno otto minuti (8) per la presa in consegna di un mezzo alla prima uscita, quattro (4) se si tratta di un mezzo già uscito nella giornata, secondo Autolinee Toscane in questi tempi ridicoli dovrebbero verificare il perfetto funzionamento di tutto e l’assoluta sicurezza della vettura. Fa ridere vero?
Niente affatto, noi non ridiamo, perché questo rappresenta esattamente un ingiustificato e arrogante scarico di responsabilità a danno dei conducenti, con le possibili gravissime conseguenze, sia sul piano lavorativo che personale, che questo potrebbe significare, per i lavoratori stessi, qualora dovesse ripetersi un fatto analogo a quello di stamani, o qualcos’altro di pericoloso, in un giorno appena un po’ meno fortunato.
Pertanto, si finisca di mettere in servizio vetture che alla sola vista fanno spavento, nel senso letterale del termine, mettendo a rischio la vita delle persone con l’alibi dei documenti in regola solo per evitare sanzioni e perdita di contributi. A bilancio la voce “dignità” sarà un costo, ma sarà un guadagno per tutti in termini di civiltà.
Chiediamo di conoscere, se esistono, i protocolli per le lavorazioni di modifica alle parti interne e/o esterne delle vetture e di installazione delle apparecchiature di bordo di ogni genere e quali successivi controlli e verifiche siano previsti al riguardo, e chiediamo alla Motorizzazione Civile, alla Regione Toscana e a tutte le istituzioni competenti di mettere in campo ogni possibile forma di controllo al riguardo, al fine della dovuta sicurezza dei lavoratori, degli utenti del servizio e quelli della strada.
Preannunciamo fin da subito che in assenza di adeguate risposte proclameremo lo stato di agitazione e metteremo in campo ogni forma di lotta possibile.
Coordinamento Autoferrotranvieri USB Toscana
Usb Lavoro Privato Livorno