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Comunicati generali Gli editoriali

Tregua armata…bontà loro!

Nazionale,

Il rientro dell’Italia dalla procedura d’infrazione per debito eccessivo, deciso dalla Commissione europea, se da una parte consente al “governissimo” Letta di tirare un po’ il fiato e di dedicarsi alle complicate alchimie politiche necessarie a mantenersi in piedi, dall’altra annuncia una bella nuova ondata di provvedimenti antipopolari.

La Commissione infatti chiede di rafforzare la spending review, di legare i salari sempre più alla produttività, di proseguire nelle liberalizzazioni e privatizzazioni, di aprire il mercato a maggiore concorrenza, di spostare il peso fiscale dal lavoro e dal capitale ai consumi (l’IVA)ai  beni immobili (l’IMU) e all’ambiente (???).

Resta anche confermata l’applicazione del pareggio di bilancio a partire dal prossimo anno, il che comporterà un prelievo dalle tasche dei cittadini di almeno 50 miliardi di euro annui.

Insomma a gioire sono, tanto per cambiare, soprattutto i mercati e le forze politiche, impegnate a non scannarsi fra loro per cercare di portare questo governo il più in là possibile, come consiglia il responso delle urne e il catastrofico – per loro – calo della partecipazione al voto.

Gioisce meno chi comunque continuerà ad essere immerso in una crisi profonda – proprio in contemporanea alla decisione della Commissione Europea l’OCSE ha rivisto al ribasso le stime sul PIL Italiano – e in una recessione di cui è difficile intravvedere la fine. Comunque sia un fatto rimane certo ed incontrovertibile: non siamo noi a decidere del nostro futuro, nel bene e nel male.

Il pilota automatico, l’Unione Europea e i suoi apparati economici, decidono per tutti e ricattano i Paesi e i governi che, a questo punto non sono altro che dei meri esecutori delle volontà di Bruxelles.