In data odierna abbiamo appreso dalla stampa locale, dell'iniziativa del comune di Trento, di prorogare di solo un anno e mezzo l'affidamento a Trentino Trasporti del sevizio urbano nel capoluogo, andando contro corrente rispetto alla decisione della provincia di affidare il sevizio extraurbano fino al 2019, la motivazione di questa scelta dicono, è dettata dal fatto che i lavoratori non hanno voluto approvare l'accordo, da noi all'epoca definito “capestro”, che levava diritti ai lavoratori acquisiti in anni di lotte.
Il comune questi diritti li chiama “privilegi”, infatti secondo la loro opinione i 24 minuti ad agente unico sono un privilegio, invece un vitalizio è un diritto, ma quell'accordo non conteneva solo l'eliminazione dei 24 minuti, ma molto altro era inserito in quell'accordo.
Il comune chiede sacrifici ai lavoratori, usando come spauracchio, la fine dell'affidamento “in house”, passando all'affidamento mediante gara d'appalto, però di sacrifici i lavoratori ne fanno già ogni giorno, basti pensare che guidano mezzi di 10, 12 o più metri lungo le strade della provincia, che tal volta sono mulattiere, nei centri urbani in mezzo al traffico cittadino, con qualsiasi tempo e condizione climatica, carichi di persone, e che al minimo errore rischiano di fare veramente male sia a se stessi che all'utenza, senza contare il risarcimento del danno previsto dall'allegato 4 del verbale d'incontro firmato in data 26 aprile 2013 a Roma.
Il 24 ottobre c.a, in occasione dello sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private, organizzato dall'USB, i lavoratori di Trentino Trasporti hanno urlato a gran voce la loro contrarietà alle politiche di privatizzazione, e a quell'accordo bocciato al referndum ma che ora rischia di essere imposto; infatti l'adesione in quell'occasione è stata del 90%, proprio sul servizio urbano di Trento.
Mentre il comune fa queste dichiarazioni, e vuole ridurre i diritti ai lavoratori di Trentino Trasporti, sulle linee direttamente appaltate dal comune stesso, il servizio lo svolge, un'azienda privata di Trento, già nota alle cronache, che svolge i servizi della linea 11 che va da Gardolo a Spini e poi a Gardolo di mezzo, la linea C ex ospedalino, e la linea Povo Cimirlo, con autisti a cui è applicato il contratto collettivo del Noleggio Con Conducente, anziché quello autoferrotranvieri, che non paga da mesi svariati dipendenti, e che in passato ha persino fatto lavoro nero, oltre ad avere un parco mezzi fatiscente e con una manutenzione scadente, come peraltro già riportato sulla stampa.
Le dichiarazioni del comune, dimostrano quanto le amministrazioni pubbliche hanno imparato dalla scuola di Chicago prima e da Marchionne poi!
Nelle prossime settimane organizzeremo una serie di incontri ed assemblee con i lavoratori, per decidere assieme a loro le iniziative di lotta da intraprendere, tra cui sicuramente ci sarà la richiesta di un incontro con il sindaco e uno con l'assessore provinciale Gilmozzi.