Sì è tenuta nella città di Treviglio la prima assemblea di ASIA/USB per illustrare la bozza del recente decreto Renzi che prevede la messa all'asta di tutte le case popolari per fare cassa spicciola e accontentare ancora una volta gli speculatori.
Fino a quel momento agli abitanti non era chiara la portata di questo provvedimento legislativo.
Durante la discussione in assemblea sono venuti fuori tutti gli aspetti negativi e la violenza con la quale questo provvedimento verrà imposto.
Chi non sarà in grado di acquistare la casa che abita, verrà sfrattato senza prevedere alcuna ricollocazione in altra abitazione.
Infine la rabbia ha preso il posto dell'incredulità.
Partendo inevitabilmente dalle singole situazioni è stato presto chiaro che solamente un fronte comune, deciso e organizzato può tentare di costruire un percorso di opposizione, che partendo dal territorio si incontra e si allea con altri abitanti e altri territori, altre lotte.
"Le case popolari sono state costruite con i soldi dei lavoratori, sono un bene comune e nessuno ne può disporre".
Questo è stato il sentire comune più diffuso durate l'assemblea.
Ovviamente ci si è chiesti quale fosse la posizione del sindaco al riguardo e se fosse consapevole delle conseguenze per i suoi cittadini.
A Treviglio ci sono centinaia di case popolari ed altrettante famiglie che le abitano. Pochi di loro probabilmente saranno in grado di comprarsi una casa o di accedere ad un mutuo.
L'assemblea ha deciso che il primo passaggio sarà quello di confrontarsi con il sindaco e l'amministrazione comunale per chiedere di prendere una posizione istituzionale e politica netta di contrarietà e di azione per chiedere il ritiro del decreto.
L'assemblea si riconvocherà sabato prossimo proponendosi di allargare ulteriormente la partecipazione ad altri inquilini.
In quella sede verranno poi definite iniziative pubbliche e tutti gli incontri istituzionali necessari.