L’Unione Sindacale di Base P.I. Giustizia ha proclamato per domani, 22 giugno, lo sciopero di tre ore di tutto il personale amministrativo del Tribunale di Roma, dalle 11.00 alle 14.00. Lo sciopero sarà preceduto dall’assemblea dei lavoratori, dalle 9.00 alle 11.00, che confluirà nel presidio davanti al Tribunale Civile di via Lepanto, indetto in concomitanza con lo sciopero.
Il flusso quotidiano dell’utenza nei Palazzi di Giustizia romani è enorme. Secondo dati forniti dalla Dirigenza del Tribunale, si stima che nel solo Tribunale Civile di viale Giulio Cesare transitino quotidianamente circa 10.000 utenti. Ma a fronte di una domanda di giustizia sempre crescente, il Tribunale più grande d’Europa sopporta una progressiva riduzione di risorse umane e materiali, riuscendo a garantire a malapena i servizi essenziali.
La situazione è stata aggravata anche dai recenti contratti sottoscritti dai sindacati concertativi, che obbligano il personale giudiziario a svolgere nuove mansioni a costo zero e senza aver ricevuto alcuna preventiva formazione professionale. Viene valutata la produttività individuale senza però considerare la grave carenza di personale e gli strumenti obsoleti che i lavoratori della Giustizia sono costretti ad utilizzare.
Come se non bastasse, è arrivata anche l’ultima tegola della revoca di numerosi part-time e del distacco di alcuni dipendenti ad altri uffici, anche ministeriali. Dal mese di febbraio ben 7 lavoratori sono stati trasferiti, nonostante la pianta organica sia sottostimata di circa 200 unità e la previsione di imminenti pensionamenti.
La USB chiede pertanto ai responsabili del Tribunale di Roma di adottare con urgenza le seguenti misure organizzative: riduzione dell’orario di apertura al pubblico; riduzione delle udienze settimanali da commisurare al personale addetto; riorganizzazione del lavoro in base alla ridotta pianta organica; redazione di un documento sulla valutazione dei rischi correlati allo stress da lavoro.
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